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Un video musicale realizzato dai ragazzi di Lucignano per non dimenticare la Shoah

Gli insegnanti di storia, italiano, musica, arte e immagine, inglese e scienze motorie delle due classi terze delle medie hanno lavorato insieme al progetto, alla stesura, alla scansione operativa delle varie attività proposte

Gli alunni della 3A e 3B della scuola media “Rita Levi-Montalcini” di Lucignano, nel dicembre scorso, hanno partecipato alla XXI edizione del concorso scolastico nazionale “I giovani ricordano la Shoah” indetto dal Ministero delle pubblica istruzione, sotto l’Alto Patronato del  Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. 

Gli insegnanti di storia, italiano, musica, arte e immagine, inglese e scienze motorie delle due classi terze hanno lavorato insieme al progetto, alla stesura, alla scansione operativa delle varie attività proposte. 

Gli studenti di Lucignano e il video per la Giornata della Memoria

È stata sentita l‘urgenza di ascoltare le narrazioni dei sopravvissuti alle discriminazioni razziali, alle persecuzioni e alle deportazioni nei campi di sterminio,  di testimoni ancora viventi e di quelli che non sono più. 

“Abbiamo partecipato al concorso con un elaborato originale, una canzone rap, - raccontano gli studenti - con l’intento di prestare la nostra voce e divenire, a nostra volta, testimoni indiretti della Shoah”.

Dopo aver analizzato i caratteri e l’ideologia dei regimi totalitari, sono state rintracciate e spiegate le parole della Shoah per giungere a fare un focus sulle leggi razziali, quelle naziste di Norimberga del 1935, e quelle fasciste italiane dell’estate del 1938. 

Un'ispirazione è arrivata dalla senatrice Liliana Segre che, in una video testimonianza, spiega la metafora del filo nero: le Leggi razziali, un filo nero che portò gli ebrei dritti ai campi di sterminio. 

“C’è un filo ideale, un filo nero, un filo dell’abiezione umana, - racconta la Segre -  che parte pian piano da quelle leggi razziali, che prima sottovoce, e poi con firme molto importanti, hanno fatto sì che un quarto della popolazione di religione ebraica sia finita nei campi”.

Dopo aver appreso i divieti e le conseguenze di quelle leggi che cambiarono per sempre il destino di ebrei e indesiderabili, come omosessuali, rom, disabili, dissidenti politici, testimoni di Geova, sono state visionate numerose video testimonianze, rintracciate negli archivi Rai e nel sito della Shoah Foundation (dove si trovano circa cinquantaduemila interviste fatte ai sopravvissuti all’Olocausto di cinquantasei paesi). Sono state ascoltate le testimonianze di Giuliana Tedeschi, Carmela Levi, Silvio Ortona, Alberta Temin, Vittorio Foa, Liliana Segre, Piero Terracina, Cesare Moisé Finzi, Ferruccio D’Angeli e altri ancora. Sono stati letti brani tratti da libri di Primo Levi, e in particolare abbiamo approfondito il diario di Giuseppina Piperno Grego “A noi vecchi non faranno niente”. 

“E proprio dall’ascolto di queste voci, - racconta una docente - dal confronto dei vissuti che ha preso forma il nostro testo: i ragazzi hanno cominciato a scrivere a più mani le strofe di una canzone rap, e poi l’hanno cantata a più voci”.

"La musica, creata dall’insegnante Carolina Marchetti, come acqua nel letto di un fiume, come un sussurro, un bisbiglio, - racconta il preside Cristiano Rossi - ha accompagnato e dato forza alle parole, potere al messaggio. Ma la nostra canzone “Ma che razza di razza” non è solo questo: ne abbiamo fatto un corto, abbiamo mostrate quelle parole, accompagnandole con i disegni dei nostri ragazzi, con i loro volti, con i pittogrammi della Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA). Gli alunni hanno addirittura pensato e realizzato due nuovi simboli della CAA, per tradurre in questa scrittura visuale alcune strofe del testo della canzone, con l’intento di favorire e rendere accessibile a tutti la comprensione dei contenuti".

Il video è stato infine sapientemente montato da un collaboratore, Alessandro Beljurov, videomaker professionista di Lucignano, che ha seguito le fasi di lavorazione ed ha saputo cucire con particolare sensibilità, attenzione e cura la parola scritta, la musica, l’immagine animata, i volti degli alunni che, come nuovi testimoni, ripetono in poesia e musica una storia che è stata, che non vogliono e non vogliamo mai dimenticare.

Regia, montaggio, riprese e VFX:

Alessandro Beljurov (B.K. Produzione)

Audio, Musiche e missaggio: 

Carolina Marchetti

Coordinatrici progetto, ricerca fonti:

Cristina Stocchi

Maria Giorni

Michela Frullano

Giuseppina De Cicco

Marinella Mori

Debora Lischi

Elena Occhini

Nadia Zamponi

Interpreti, disegni e testi:

Le ragazze e i ragazzi di 3A e 3B

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