Alla primaria di Policiano un laboratorio per presentare Patrick Zaki ai più piccoli

Nella classe quinta della scuola primaria di Policiano dell’istituto comprensivo “Francesco Severi” di Arezzo, è stato sviluppato un percorso di approfondimento nello studio di educazione civica che racconta quanto i bambini siano sensibili e pronti a esprimere la propria opinione nell’ambito dei diritti umani.

“I bimbi sono come il terreno fertile all’interno del quale un seme germoglia rapidamente, diventando una pianta rigogliosa” – spiegano le maestre Alessandra Giommoni e Monica Zani che hanno progettato e curato l’esperienza, presentando agli alunni la vicenda del giovane studente dell’Università di Bologna Patrick Zaky attualmente detenuto in un carcere egiziano.

“Il racconto – continuano le maestre - ha profondamente colpito le bambine e i bambini, che hanno fatto domande, ma sono anche rimasti a lungo in silenzio per riflettere. Si sono chiesti come stia vivendo in carcere il giovane Patrick, quanto si possa sentire solo e quale dramma provochi in lui questa condizione che lo priva degli affetti più cari, dei compagni di Università, dello studio, della sua libertà”.

Poi gli alunni, divisi in gruppi, hanno realizzato disegni e pensieri scritti che esprimono con forza la loro partecipazione attiva a una vicenda umana tanto drammatica, capace di smuovere coscienze e tenere alta l’attenzione. Numerosi e importanti sono stati gli appelli internazionali in favore della liberazione di Zaky, ma altrettanto potente è questa voce.

“I bambini e le bambine si sono lasciati ispirare dall’immagine di Patrick per riprodurlo nei loro disegni, si sono sentiti coinvolti e attivi e la loro voce si è unita al coro che richiede la scarcerazione del giovane. Nella speranza che ciò possa avvenire presto”.