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Esami: il disinfettante sul banco, i prof in mascherina. "Ma entrare a scuola per l'ultima volta è stato emozionante"

Ieri il via alle prove della maturità 2020. La testimonianza del rappresentante d'istituto del Buonarroti Fossombroni, che ha sostenuto l'anomala prova d'esame rientrando in aula dopo oltre tre mesi

Una bottiglia di spumante liberatoria, per mettersi alle spalle le paturnie da lockdown più che per festeggiare la fine della scuola. I compagni, i banchi, le lezioni in presenza, i prof: tutto è mancato negli ultimi tre mesi e mezzo. L'ultimo giorno di scuola è un lusso concesso ai maturandi che, un'altra (sola) volta, possono tornare in aula, riassaporare cinque anni di ricordi e salutare. Tra malinconici nodi alla gola e farfalle nello stomaco pre-esame. Come è andata questa anomala Maturità 2020? Lo spiega Rocco Lettini, 19 anni, rappresentante d'istituto dell'Isis Buonarroti-Fossombroni, classe quinta D, indirizzo tecnico-sportivo.

"Ingressi scaglionati e distanze di almeno due metri, mascherine per alunni e prof. A noi studenti è stato concesso di toglierla, al momento dell'esame. Vedere tutti i docenti distanziati davanti a me è stato strano. Il banco dei candidati è stato sostituito o comunque disinfettato dopo ogni prova. Alla fine, ci è stato consegnato un gadget: una mascherina griffata dell'istituto". Un piccolo ricordo, per tenere a mente un tratto di cammino - cruciale nella formazione - vissuto tra quelle mura.

"Ovviamente - continua Lettini - da marzo non avevo più messo piede nell'istituto. E' stato emozionante farlo. Ritrovare i professori, il personale scolastico. Il preside Aldro Di Trocchio e il vice Luigi Ciabattini. Devo dire che durante il lockdown gli insegnanti sono stati molto disponibili, comprensivi, attraverso le video lezioni ci hanno dato consigli, preparandoci a questo esame. Penso che, pur nelle difficoltà, non sia stata una prova 'menomata'. Abbiamo dovuto preparare due elaborati - nel mio caso le materie erano economia aziendale e informatica - presentati nei giorni scorsi. E che, durante l'esame, abbiamo dovuto spiegare. C'è stata poi l'analisi del testo di italiano, le domande sui periodi di alternanza scuola lavoro, su cittadinaza e Costituzione. E non poteva mancare un riferimento alla pendemia, su come sono state vissute le scorse settimane".

Un'ora d'esame, poi l'uscita, ordinata e distanziata dagli altri presenti. "E' andata bene, spero. Avrò un ricordo bellissimo di questi anni, nonostante gli ultimi tempi. Un rammarico? Noi studenti avevamo in cantiere numerosi progetti e come rappresentante volevo portarli avanti. Ma non è stato possibile, peccato". Saluti e un finale agrodolce, del tutto inaspettato pensando a qualche mese fa. Il tappo della bottiglia comunque è saltato, è stato un giorno di festa. Addio scuola, con affetto.

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