rotate-mobile
Scuola

Cellulare a scuola, nel dibattito interviene il pediatra aretino Italo Farnetani: "Utile vietarlo in classe"

Un modo efficace per prevenire e interrompere la videodipendenza e promuovere comportamenti uniformi

"Sono un “pediatra pro-cellulare”, a patto che i bimbi lo usino a giuste dosi". Il pediatra aretino Italo Farnetani entra nel dibattito sul'uso o meno del cellulare a scuola e commenta la circolare che intende rafforzare il divieto di utilizzo dello smartphone in classe così come inserito nella circolare del ministro Valditara. Secondo il pediatra Farnetani la direttiva del ministero è utile.

All'Adnkronos Salute ne spiega la motivazione: "Sicuramente gli alunni hanno un abuso di utilizzo dello smartphone perché a loro volta vedono i loro genitori e gli altri adulti. Allora è utile la direttiva del ministero, che dà uniformità e chiarezza su tutto il territorio nazionale" con l'intento di "favorire l’apprendimento e il rendimento scolastico. Si insegna anche una forma di educazione che speriamo i ragazzi replichino anche fuori dalla scuola" dichiara il medico."

Tutto questo nonostante Farnetani sia un fautore dell'uso del cellulare da parte dei bambini. "È dal 2004 che mi batto a favore dell’uso del cellulare e poi dello smartphone da parte dei bambini già dai primi anni di vita. E devo dire che più volte sono stato attaccato e contestato per questo, ma ribadisco la mia idea. Purché, come avviene per i farmaci e per tante altre situazioni, il cellulare venga usato alla dose giusta. Altrimenti si crea una videodipendenza. Problema con cui ci si misura in realtà già dal secolo scorso, da quando negli anni ’80 ci fu l’espansione delle televisioni commerciali che trasmettevano h24 e sono cominciate segnalazioni di disturbi legati all’uso eccessivo del video. Nel frattempo si è creato anche un abuso generalizzato dell’uso degli smartphone che raccoglievano in sé tutte le problematiche della videodipendenza, che può divenire patologica».

"Se un tempo un commensale leggeva a tavola il giornale veniva additato con tutte le valutazioni negative che si potessero fare. Oggi invece a tavola è uso comune occuparsi più dello smartphone che di ciò che si mangia o dell’interazione con le altre persone a tavola. Così arriviamo pertanto alla circolare del ministero" che "evita difformità di comportamenti".

"Lo smartphone è sempre un elemento di distrazione, che favorisce la disattenzione. Per cui c’è un calo dell’apprendimento – avverte – Ci sono studi che dimostrano che un’aula rumorosa fa diminuire l’ascolto e di conseguenza l’apprendimento, quindi il rendimento scolastico. Figuriamoci il coinvolgimento con lo smartphone. Il secondo punto riguarda una questione di educazione. Gli alunni sono giustificati perché per primi i genitori e gli adulti in genere non rispettano le norme di educazione e usano il cellulare quando sono a tavola, alle conferenze, negli incontri, persino quando parlano con le altre persone."

"Sono queste le ragioni per cui attribuisco alla circolare una polivalenza positiva. Ricordiamo che è un modo efficace per interrompere la videodipendenza – conclude Farnetani – Abituare le persone a stare anche se per brevi periodi lontani dallo smartphone è una forma efficace di riduzione o prevenzione di questo problema».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cellulare a scuola, nel dibattito interviene il pediatra aretino Italo Farnetani: "Utile vietarlo in classe"

ArezzoNotizie è in caricamento