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Contagi scolastici ad Arezzo, una variante brasiliana alle superiori. Venerdì i Portici diventano aula contro la Dad

Mappatura dei casi negli ultimi 10 giorni a partire dai nidi e fino alle superiori. Una fotografia alla quale sfuggono i casi possibili maturati in Dad, ma non classificati come scolastici. Intanto venerdì ci sarà la manifestazione di Priorità alla Scuola

Aule chiuse nel comune di Arezzo ormai da 10 giorni. Nidi e scuole dell'infanzia aperte perché l'amministrazione non ha ritenuto critiche le soglie di contagio in quella fascia d'età. Ma come sta andando in questo periodo? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena De Sanctis responsabile dell'Igiene Pubblica dell'Asl Toscana Sud Est che ci ha fornito una panoramica.

Dal primo marzo ad oggi (10 marzo), periodo in cui sono rimasti comunque aperti i servizi all'infanzia, non si sono verificati casi all'interno dei nidi, mentre invece ci sono stati 3 casi nelle scuole materne che hanno riguardato un'educatore, un addetto del personale non docente e 1 bambino. Questi hanno provocato la messa in quarantena di 118 contatti anche se non è stata riscontrata nessuna variante.

Un ragionamento diverso è necessario per le scuole primarie e per le secondarie di primo e di secondo grado che proprio dal 1 di marzo sono rimaste chiuse con gli studenti al 100% a casa con la didattica a distanza e quindi la classificazione di casi scolastici appare più difficile da fotografare.

"Nella scuola primaria - spiega De Sanctis - negli ultimi 10 giorni abbiamo riscontrato 4 casi che hanno generato 144 contatti diretti posti in quarantena. Si tratta di un insegnante e di tre bambini. Tra questi quattro casi ci sono 3 sospette varianti per le quali sono attesi i risultati dal laboratorio di Siena."

I contatti di caso salgono di numero quando ci sono dubbi che il Covid presente sia una variante proprio perchè cambiano i parametri del tracciamento. "Certo, si risale a 14 giorni prima se non ci sono sintomi e comunque a 14 giorni prima a partire dal primo sintomo apparso, ma va detto che in queste fasce d'età potrebbero esserci ulteriori casi che non hanno coinvolto la scuola, o perché non erano presenti da giorni o perché in Dad e se l'indagine non coinvolge la scuola, non vengono classificati come casi scolastici."

Stesso discorso vale per le secondarie di primo e di secondo grado, cioè quelle che ancora comunemente vengono chiamate 'medie' e 'superiori'.

"Nel primo caso abbiamo riscontrato due contagi scolastici negli ultimi 10 giorni, si tratta di ragazzi per i quali non c'è ne sospetto, ne accertamento di variante. Questi hanno prodotto 45 contatti stretti."

Il dato più alto è sempre negli istituti superiori: "Dal 1 marzo a oggi abbiamo 12 casi di cui 1 insegnante e 11 ragazzi. Tra essi di sono 4 sospette varianti e una variante brasiliana accertata. I loro contatti stretti posti in quarantena sono 122."

Tra i dati in possesso dell'ufficio Igiene Pubblica del San Donato ci sono anche quelli del Casentino, dove è stato riscontrato un caso al nido con 22 contatti stretti, uno alle elementari e uno alle superiori con 74 quarantene attivate. In Valtiberina ci sono 5 casi scolastici di cui 3 sospette varianti. Due di questi sono alle superiori e riguardano persone che provengono da altre regioni e vanno a scuola in Valtiberina. I contatti in quarantena sono 140.

Le scuole chiuse in provincia di Arezzo

L'ordinanza regionale di venerdì scorso ha chiuso le scuole di ogni ordine e grado di Anghiari, Castelfranco Piandiscò, Lucignano, Marciano, Monterchi, Sansepolcro, mentre Arezzo le ha chiuse dal primo marzo con ordinanza del sindaco che non include nidi e materne.

Venerdì nuove decisioni su zone rosse locali

Dopo il vertice di martedì sera con i sindaci della provincia di Arezzo sono attese per venerdì sera le decisioni sulle zone rosse locali in base ai dati settimanali che non dovrebbero superare la soglia dei 250 casi parametrati su 100mila abitanti come stabilito dal Dpcm Draghi.  Questi sono i dati dei comuni in condizione più critica: Marciano 617 su 100mila, Castelfranco 515, Monterchi 465, Sansepolcro 367, Capolona 410, Arezzo 362, Laterina Pergine 303. Oltre la soglia anche Castiglion Fibocchi, Castiglion Fiorentino, Lucignano, Subbiano e Anghiari.

La manifestazione contro la Dad ad Arezzo

Sono molti i genitori che però hanno protestato per l'ordinanza preventiva del sindaco Ghinelli che ha chiuso le scuole ancora prima che fosse scritto il Dpcm Draghi. La Didattica distanza ha posto di nuovo in crisi le organizzazioni familiari soprattutto per i bambini della fascia delle scuole primarie che finora restavano aperte anche in zona rossa, proprio per le difficoltà di apprendimento senza la presenza fisica. Priorità alla scuola, dopo gli striscioni di protesta "questa casa non è una scuola", organizza la manifestazione contro la Dad per venerdì 12 marzo sotto i Portici di via Roma dalle 9 alle 12. "Con tutte le precauzioni del caso" fanno sapere gli organizzatori "faremo un sit in statico nel corso del quale i nostri bambini si collegheranno con le maestre per la didattica a distanza". Tavolini, sedie, computer, connessioni e cuffie perché anche i Portici possano diventare un'aula all'aperto. 

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