Falcone e Borsellino, nel trentennale dalla morte l'omaggio di Cavriglia
Sono passati trent'anni da quando la Sicilia e l'Italia tutta venne scossa, a distanza di pochi giorni l'una dall'altra, dalle notizie della morte dei giudici Falcone e Borsellino.
Due uomini coraggiosi, ironici, due amici che avevano fatto della lotta alla mafia, alla violenza ed alla corruzione la loro ragione di vita e che, proprio per mano mafiosa, trovarono la morte in due diversi attentati dinamitardi, che provocarono la perdita anche di alcuni agenti della scorta e della moglie di Falcone.
Loro non amavano essere definiti eroi, volevano semplicemente essere due uomini a servizio di quello Stato virtuoso del quale si ritenevano servitori.
L'amministrazione Comunale di Cavriglia vuole ricordare il valore della legalità e tramandare il ricordo dei due giudici, sollecitando anche le giovani generazioni, e per sottolineare la propria sensibilità verso questi temi ha scelto di chiudere la Stagione Teatrale con la piece “Falcone, Borsellino e le teste di minchia trenta anni dopo.”
Giulio Cavalli dedica, difatti, ai due tutori della legalità una stand-up antimafiosa con la finalità di denunciare il fatto che la criminalità organizzata sembra scomparsa dal dibattito pubblico, ma la realtà raccontata dall'attività delle forze dell'ordine ha tinte molto diverse.
“La Giunta Municipale di Cavriglia è, da sempre, fortemente sensibile ai temi legati al rispetto della legalità e dell'antiviolenza – esordisce il Primo Cittadino Leonardo Degl'Innocenti o Sanni – Per questo motivo abbiamo accolto con convinzione la proposta di Fondazione Toscana Spettacolo nel voler chiudere la Stagione Teatrale di Cavriglia, domenica 22 maggio, con la rappresentazione “Falcone, Borsellino e le teste di minchia”. Pensiamo, infatti, che coniugare la cultura con il ricordo possa essere un ottimo strumento per muovere nei giovani e nei meno giovani, una coscienza della legalità che sta alla base dell'ordine e della vita pubblica.”