Un anno con Pinocchio, riprende l'iniziativa del museo Venturino Venturi
Tra l'estate del 2020 e quella del 2021 il Museo Venturino Venturi di Loro Ciuffenna, a mezza costa nel Pratomagno in provincia di Arezzo, aveva programmato, prima che la pandemia costringesse a rimandare il tutto, una serie di mostre dedicate a "Un anno con Pinocchio".
Riprendendo le attività (il Museo ha riaperto il 4 luglio), comincerà allora a metà agosto, con inaugurazione venerdì 14 agosto alle ore 18.30, Andrea Rauch cui si deve anche, insieme a Lucia Fiaschi, la curatela dell'iniziativa, e seguiranno, con sequenza più o meno mensile, i collages di Fabio De Poli (3 ottobre - 8 novembre), i disegni di Guido Scarabottolo (14 novembre - 8 dicembre), le grandi illustrazioni di Roberto Innocenti (12 dicembre - 8 gennaio 2021), e poi, con calendario ancora da definire nel dettaglio, i 'totocchi' di Riccardo Dalisi, le sculturine di Daria Palotti, i teatrini di Eleonora Cumer, le interpretazioni di Alice Rovai e quelle di Antonio Bobò.
Il tutto, naturalmente, sotto l'egida del grande Venturino Venturi che di Pinocchio aveva dato interpretazioni inimitabili, in un 'fil rouge' che lega i quasi novant'anni di Riccardo Dalisi, agli ottanta di Roberto Innocenti, fino a scendere ai ventitre di Alice Rovai. Un patto tra le generazioni nel segno di Pinocchio.
Comincerà, come detto, Andrea Rauch, che inaugurerà la sua mostra, centrata tutta sulle sue opere tratte dal libro edito da Nuages nel 2006, venerdì 14 agosto alle ore 18.30.
All’interno della sua professsione di graphic designer Rauch si è incontrato con Pinocchio per quasi tutta la vita. È stato infatti art director delle celebrazioni per il Centenario (1981-1983), ha scritto, con Valentino Baldacci, "Pinocchio e la sua immagine", la più vasta ricognizione sugli illustratori italiani che si sono dedicati alla creatura collodiana, ha realizzato e progettato le scene e le sagome per "Le avventure di un burattino di legno", con Enrico Baj e il Teatro Porcospino, e ha curato la grafica per il "Pinocchio" di Carmelo Bene. Naturale che quindi, alla fine, sentisse la voglia di illustrare una sua edizione delle "Avventure,,," che si è legata a tutti i suoi modi di fare grafica, senza ancorarsi a uno stile preciso. Illustrazioni ‘disuguali’, dai ready made ai d’aprés, dagli acquarelli agli olii, dalla pop art all’astrattismo. Quasi una summa stilistica del suo lavoro cinquantennale di grafico.