"Architettura di parole": la premiazione dei vincitori
Fase conclusiva del concorso nazionale di scrittura “Architettura di parola” promosso dall’ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Provincia di Arezzo, con il patrocinio della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale e del Consiglio Nazionale Architetti PPC.
Giovedì 19 settembre alle ore 16,30 presso la Casa dell’Energia di via Leone Leoni, si svolgerà la premiazione dei vincitori. Sul podio della prima edizione, tre donne: Simona Gassi con “Il ricordo è la chiave”, Chiara Piacentini “L'arte di far vivere gli uomini” e Gioia Giusti “Urban biology”, annunciate in rigoroso ordine alfabetico delle opere. Il vincitore e la classifica saranno proclamate durante la cerimonia di premiazione alla quale è invitata la cittadinanza.
C’è soddisfazione da parte di Antonella Giorgeschi, presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Arezzo per il risultato ottenuto da un concorso sui generis e innovativo, nato per volontà della Commissione Cultura dell’Ordine, con il quale l’Ordine si è aperto al mondo esterno per far parlare di architettura anche ai non addetti ai lavori.
Una prima edizione - puntualizza Antonella Giorgeschi - che ha riscontrato grande entusiasmo e partecipazione, tanto che stiamo già pensando alla seconda edizione. Sono state presentate ben 66 opere provenienti da tutta Italia. Per il gruppo di lettura, a cui è toccato il lavoro più impegnativo, e la giuria non è stato facile scegliere le migliori. C’è stata comunque uniformità di giudizio.
Ai tre vincitori andranno in premio: al primo classificato la macchina da scrivere “Valentina”, prodotta da Olivetti nel 1968 su progetto di Ettore Sottsass e tutt’oggi considerata un’icona del design; al secondo classificato un buono acquisto per testi di architettura mentre al terzo classificato vincerà E-reader. Le prime dieci opere selezionate entreranno a far parte della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale. “Un grande riconoscimento - aggiunge Giorgeschi - a testimonianza del valore delle opere e del concorso Architettura di parole”.