"Le porte della percezione". A Sansepolcro la mostra di Simon Berger
È all'interno del museo civico di Sansepolcro che sarà visitabile la mostra dell'artista svizzero Simon Berger "Le porte della percezione". La mostra sarà visibile al pubblico dal giorno seguente, domenica 2 luglio nella "Sala delle Pietre del Museo".
In questa esposizione patrocinata dal Comune di Sansepolcro e dall’Assessorato alla Cultura, Simon Berger abbraccia l'eredità artistica della città come punto di partenza per un commento che si sviluppa dal libro autobiografico di Aldous Huxley pubblicato nel 1954 che in cui l’autore descrive la Resurrezione di Piero della Francesca come "il più grande quadro del mondo", salvandolo così dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Successivamente, nel suo resoconto autobiografico, lo scrittore inglese esamina l'opera dell'artista rinascimentale con riferimento ai panneggi, aprendo così la semantica della contemplazione a nuove modalità di visione. Con Le porte della percezione, l'artista svizzero si impegna nell'indagare proprio questi meccanismi della mente che osserva, quell'universo solitario in cui l'infinita vaghezza dell'immaginazione e del concepimento si fondono insieme.
Attraverso un'installazione immersiva di tele di vetro a forma di scatola, vengono replicate le strutture labirintiche dell'intelletto umano, giocando con l'illusione della vista e la seduzione dei sensi.
Nelle sue opere Simon Berger trasforma l’atto stesso della distruzione in una possibilità, delineando un nuovo paradigma di anti-creazione che risuona attraverso le fessure e le pieghe che incide con il martello. I suoi ritratti lacerati portano lo sguardo nel groviglio di ferite trasparenti che lui chiama “morfogenesi”. Pioniere di questa tecnica, attraverso la distruzione, l’artista permette alla bellezza di emergere.
Il martello non è più un semplice uno strumento ma diventa un amplificatore di effetti. A questo proposito la curatrice Sandrine Welte racconta: “L'idea di audaci colpi di martello su una superficie vitrea suscita immagini di distruzione, demolizione, obliterazione. Tuttavia, l'artista svizzero padroneggiando il suo mezzo preferito, forgia crepe e pieghe in linee di indagine che alla fine si trasformano in qualcosa di figurativo e di fascino ipnotizzante.”
In merito all’espressione artistica di Berger, il prof. Pasquale Lettieri sottolinea: “Il suo concetto di opera appartiene ad una elaborazione culturale che concepisce la creazione artistica come un fenomeno capace di comprendere l’aspetto materiale e quello immateriale, in una realtà oggettuale che non fa riferimento alla bellezza, come misura e come ritmo, ma alla sublimità come sconfinamento nell’infinito che comincia in qualsiasi punto e non finisce da nessuna parte.”
La reciprocità di questo dialogo tra passato e presente viene sugellata dalla donazione di Simon Berger dell’opera “Eyes of Perception” che entra così a far parte della collezione del Museo Civico di Sansepolcro.
Simon Berger
Nasce il 9 aprile, 1976, in Svizzera. Vive e lavora presso il suo studio a Niederönz. Ha iniziato le sue esplorazioni artistiche dipingendo ritratti con bombolette spray prima di passare ad altri mezzi. Falegname di formazione, la sua naturale attrazione per il legno ha ispirato le sue prime creazioni artistiche all'interno del suo studio. Amante della meccanica, ha dedicato molto tempo anche alla lavorazione di carrozzerie usate per creare assemblaggi. È stato riflettendo su cosa fare con il parabrezza di un'auto che è nata la sua idea di lavorare con il vetro. “I volti umani mi hanno sempre affascinato”, ha spiegato Simon “Sul vetro di sicurezza, questi motivi entrano in gioco e attirano magicamente lo spettatore. È un processo di scoperta dall'appannamento astratto alla percezione figurativa.” Ricordando le tecniche scultoree, un martello viene utilizzato per imprimere i tratti del viso evidenziati, mentre la frantumazione controllata del vetro crea fratture soggette alle leggi fisiche della materia: invece di crollare su sé stesso, il vetro di sicurezza mantiene i frammenti in posizione. L'incidenza della luce viene riflessa dai frammenti e dalle crepe all'interno del vetro, a seconda dell'illuminazione, sembra che il ritratto stesso risplenda.
https://
La galleria internazionale Cris Contini Contemporary è stata fondata nel 2018 da Cristian Contini e Fulvio Granocchia con sede nel cuore di Londra. Cris Contini Contemporary offre ai collezionisti di tutto il mondo l’accesso ad un portfolio eclettico e multiculturale di artisti: dai grandi maestri moderni come Pablo Picasso, Lucio Fontana, Andy Warhol e Robert Indiana agli artisti contemporanei più apprezzati quali David Begbie, Endless, Michelangelo Galliani, Ferruccio Gard, Gioni David Parra, Micha? Jackowski e tanti altri. Grazie anche alle sue continue nuove collaborazioni internazionali Cris Contini Contemporary rappresenta un punto di riferimento immancabile per gli appassionati e collezionisti d’arte di tutto il mondo.