"Intrecci". La mostra di Eliana Sevillano e Takako Ishii
Verrà inaugurata il prossimo 11 giugno, alle ore 18.00, presso Galleria Ambigua ad Arezzo (Via Cavour 72) la mostra “INTRECCI”, dedicata a due grandi artiste internazionali, la boliviana Eliana Sevillano e la giapponese Takako Ishii. La mostra, curata da Lucrezia Lombardo e Josip Miskovic e visitabile fino al 26 giugno (orario di apertura: dal lunedì alla domenica, dalle 16.00 alle 20.00), intende proporre al pubblico l’opera di due autrici di altissimo livello, le cui opere vengono poste in dialogo dando vita ad un universo incantato.
Intrecci di storie, di esperienze, di visioni: è questo il titolo che le artiste Eliana Sevillano e Takako Ishii hanno voluto, per una mostra che intende essere un crocevia di culture, un luogo mistico in cui le differenze s’incontrano e generano nuove prospettive, capaci di trasformare le distanze in ravvicinati punti d’incontro. L’arte, del resto, è proprio il linguaggio che meglio di qualsiasi altro riesce ad abbattere i confini imposti dai pregiudizi e dal conformismo, spalancando una percezione nuova di se stessi e della realtà.
La mostra “Intrecci” prende forma dal dialogo tra le opere, -dissimili, eppure vicinissime- di due artiste originali e provenienti da paesi geograficamente lontani, ma che si toccano. Sevillano è infatti nata in Bolivia, dove ha studiato presso l’Accademia di Belle arti di Caracas, per poi perfezionare la propria formazione a Roma. Oggi, l’opera di quest’artista è internazionalmente riconosciuta e la sua poetica, fine e profonda, ha conquistato alcuni dei maggiori collezionisti del nostro tempo. Takako Ishii viene invece dal Giappone, sua terra natale, in cui ha vissuto per vent’anni prima d’intraprendere una serie di viaggi, che l’hanno portata in Asia e quindi in Europa.
Anche l’arte della Ishii, ormai internazionalmente riconosciuta, ha riscosso l’apprezzamento di realtà museali, gallerie e collezionisti. Ciò che accomuna queste due originalissime artiste, eppure, non è soltanto il comune percorso artistico e di vita, che le ha portate a viaggiare e a lasciare il proprio paese natale, confrontandosi con differenti culture che hanno integrato nella loro rispettiva concezione creativa. A ben guardare, difatti, un legame profondo tra le due si riscontra anche nell’esecuzione dei loro lavori, caratterizzati da un cromatismo straordinario, che si fa veicolo di emozioni, rendendo possibile una ricerca, che tocca l’intimità. Se infatti la pittura di Sevillano è in qualche modo inquadrabile come astratta e informale, quella della Ishii è un’arte poliedrica, che unisce pittura, installazioni e sperimentazioni di materiali. Anche Sevillano, tuttavia, ha impiegato, nel corso della propria produzione, differenti materiali, che spaziano dalla stoffa, alla carta, alle foglie dorate, sino al legno ed alla sabbia.
Entrambe le artiste si caratterizzano, dunque, per un’arte “aperta”, in continua evoluzione e in cerca di nuove sperimentazioni, di metodi creativi mai. visti prima. In tal senso, nelle opere dell’autrice boliviana, se da un lato si riscontrano i tratti tipici dell’astrattismo informale - da cui si evince il ruolo della casualità -, dall’altro, il linguaggio espressivo di Sevillano non si lascia inquadrare ed eccede sempre le definizioni, tanto da dare vita a creazioni che, da astratte, si fanno “forme anticonvenzionali”, ricche di richiami naturalistici, di sagome di tronchi e mari sconfinati, in cui il fruitore si perde accecato.
Allo stesso modo, anche il procedere del linguaggio della Ishii è in perenne trasformazione e spazia tra le correnti artistiche, ideandone di proprie; nelle sue opere, difatti, i cieli dipinti si trasformano in paesaggi cromatici indefiniti e mossi, che a loro volta si evolvono in scorci simil-fotografici, o in scatti che approssimano certe esecuzioni alle ninfee di Monet. Nella produzione dell’artista giapponese, la pittura, la fotografia, la scultura e le installazioni si fondono, dando origine ad uno stile riconoscibilissimo e ibrido, che padroneggia in modo completo plurali metodi espressivi. L’intreccio di linguaggi, forme e colori è dunque l’essenza sia dell’arte della Ishii, che di quella di Sevillano, entrambe pittrici che hanno saputo fare del loro linguaggio un’incessante ricerca di se stesse e “la via” per creare nuovi punti di vista sulla realtà. “Intrecci” si propone, in tal senso, di accompagnare il fruitore in un viaggio inatteso, alla scoperta dell’universo immenso di queste due poetesse dell’immagine, le cui visioni si toccano.