"Finesse", in mostra presso Galleria Ambigua le opere dei pittori Vittorio Angini e Dario Polvani
“Finesse” pone in dialogo le opere di due maestri dell’arte contemporanea: Vittorio Angini e Dario Polvani, autori che hanno fatto la storia della pittura aretina e non soltanto di essa.
L’esposizione, a cura di Lucrezia Lombardo e Josip Miskovic, verrà inaugurata, nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, il 30 ottobre, alle ore 17, presso Galleria Ambigua (Via Cavour 72, Arezzo).
La delicatezza del tratto e l’estrema cura nei dettagli sono infatti gli elementi che accomunano la poetica di Angini e Polvani, artisti che partono dal figurativo per poi sviluppare un loro stile, personalissimo, che si fa esistenziale e metafisico.
Abili nell’uso del colore e maestri nella dissolvenza, i due autori ritraggono scene di vita quotidiana, architetture e paesaggi interiori, trattando temi di forte valenza simbolica e tali da trasportare il fruitore in un universo in cui sogno e realtà si toccano, senza tuttavia fondersi.
Se nella pittura di Polvani i contorni e le figure si conservano intatti, seppur in un gioco di ombre e nebbie che mettono in luce una maestria rara nella tecnica, nelle opere di Angini il tratto astratto sostituisce, invece, le linee, dando origine ad esplosioni di colore che oltrepassano la mera percezione. Tutti e due gli artisti, del resto, vogliono accedere, mediante le loro opere, ad una dimensione riflessiva, o in qualche modo “spirituale”, in cui “gli spazi” diventano quelli dell’anima. La percezione, in questo modo, s’inverte ed implica una modificazione radicale dei punti di vista grazie alla pittura, che riesce a penetrare lo sguardo ed il sentire del fruitore, catturandolo completamente.
Sia Angini che Polvani hanno alle spalle decine di mostre presso alcune delle maggiori gallerie italiane e dei principali musei nazionali, aspetto, questo, che li colloca tra i più interessanti artisti contemporanei operanti nel territorio aretino e non soltanto in esso.
La mostra, allestita presso Galleria Ambigua, intende dunque valorizzare la poetica di questi autori, accomunati dalla ricerca pittorica ed anche da un sodalizio autentico.
Il titolo dell’esposizione -“Finesse”- prende spunto dalla “tecnica della dissolvenza” che accomuna i due artisti, dando vita ad “una nebbia” che approssima i confini del reale al sogno sia nelle opere di Polvani, che in quelle di Angini, sebben si caratterizzino per un cromatismo, che altro non è che la via d’accesso all’anima.
Ripercorrendo i vari periodi della produzione dei due maestri, “Finesse” offre così al pubblico la possibilità d’intraprendere un viaggio percettivo unico, che dalla realtà conduce sino all’interiorità dello spirito.