Mio figlio. L'amore che non ho fatto in tempo a dirgli
Riflessioni sul libro di Marco Termenana “Mio figlio. L'amore che non ho fatto in tempo a dirgli”.
L’evento è organizzato per il progetto Ready (la rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, anche in chiave intersezionale con gli altri fattori di discriminazione – sesso, disabilità, origine etnica, orientamento religioso, età – riconosciuti dalla Costituzione, dal diritto comunitario e internazionale).
Il romanzo è ispirato al suicidio realmente accaduto nella notte tra il 24 ed il 25 marzo 2014 a Milano, città in cui vive Giuseppe, il figlio all'epoca ventunenne (il primo di tre), quando cioè apre la finestra della sua camera, all'ottavo piano di un palazzo, e si lancia nel vuoto.
Si racconta il mal di vivere di un essere che si è sentito sin dall'adolescenza intrappolato nel proprio corpo e, infatti, è anche la storia di Noemi, alter ego femminile che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita.
Tragedia non solo di mancata transessualità ma anche e soprattutto di sofferto e mortale isolamento, al secolo hikikomori.