Mcl compie cinquant’anni: le celebrazioni dell'anniversario
Compie 50 anni il Movimento cristiano lavoratori di Arezzo, associazione che da sempre è particolarmente attiva nel territorio aretino e nata in risposta a "la svolta socialista" delle Acli, ritenuta inconciliabile con la visione cristiana della vita. Arezzo fu una delle prime province italiane dove il movimento iniziò la propria attività. Il 18 dicembre 1972, nei locali di via Mazzini, figure storiche dell’associazionismo cattolico aretino, come Guido Fornasari, Angiolino Bruschi, Francesco Agnolucci, Ottavio Merlanti, don Francesco Tiezzi, e altri componenti del consiglio provinciale, ratificarono la nascita dell’Mcl di Arezzo, illustrando il programma e organizzando le prime iniziative. Oggi l’Mcl è una realtà radicata sul territorio, e rappresenta un’organizzazione al tempo stesso ecclesiale e sociale con una base popolare consistente.
L’Mcl di Arezzo, dunque, celebra i suoi primi cinquant’anni e lo fa con un’occasione di incontro, nella basilica di San Domenico, nel pomeriggio di sabato 8 ottobre, dalle 18 in poi. Il programma prevede gli interventi delle autorità civili e religiose, che si alterneranno con quelli del presidente provinciale e di quello nazionale. Seguirà un concerto, a cura dell’Orchestra instabile di Arezzo (Oida), i cui componenti eseguiranno un repertorio di brani musicali ispirati alle grandi colonne sonore. Il presidente provinciale, Maurizio Pagliai, sottolinea come molte motivazioni che nel 1972 hanno determinato la scissione con le Acli si siano affievolite a seguito del mutare del contesto socio politico e quindi questa ricorrenza deve intendersi solo come una festa di compleanno.
«Vogliamo affrontare responsabilmente l’oggi per contribuire a costruire un domani migliore – afferma Pagliai - in dialogo con Arezzo e con le persone che la animano, a cominciare da quanti lavorano nel suo territorio. In questo ci è di forte sollecitazione la convinzione che il lavoro sia la chiave di tutta la problematica sociale e sia fattore decisivo della promozione della persona e della società, anche in virtù della sua relazione con il bene comune».