I Virtuosi del Teatro alla Scala e Sandro Laffranchini al Petrarca
“Arezzo Classica” la stagione concertistica 2018-2019, dedicata alla musica sinfonica e da camera.
Al Teatro Petrarca (11 febbraio, ore 21) saranno di scena gli smaglianti strumentisti che compongono l’ensemble I Virtuosi del Teatro alla Scala, impegnati insieme alla spalla dei violoncelli Sandro Laffranchini in un programma di aurea classicità che accosta Haydn, Mozart e Boccherini.
Biglietti
Costo da 30.00 a 5.00 euro.
Abbonamenti
Costo da 120.00 a 50.00 euro.
Vendita biglietti e abbonamenti
Officine della Cultura via Trasimeno 16; nel luogo del concerto per l’intera giornata in cui si svolge lo spettacolo
Online: TicketOne
Info biglietti e abbonamenti: Officine della Cultura 0575 27961
Info sulla stagione: 0575 356203; direttore@
Gli artisti
I “Virtuosi” sono uno strepitoso gruppo di musicisti dell'Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica della Scala, che hanno sentito l’esigenza di far musica insieme per condividere l’esperienza artistica maturata in decenni di collaborazione con i più famosi direttori del mondo. Grazie alla valorizzazione di talentuosi elementi interni al gruppo, il repertorio dei Virtuosi è ampio e versatile e include le composizioni per orchestra da camera del barocco italiano, del periodo classico, romantico e contemporaneo, il virtuosismo per strumento solista e orchestra, e le trascrizioni strumentali ottocentesche di arie e duetti del grande repertorio operistico italiano.
Con Sandro Laffranchini, violoncellista pluripremiato che vanta collaborazioni con le maggiori orchestre e una felice attività solistica, i Virtuosi del Teatro alla Scala proporranno ad Arezzo due pagine mozartiane (la piccola e deliziosa Sinfonia in si bemolle maggiore K.22, composta ad appena nove anni e la più corposa Sinfonia in la maggiore K.201), il celebre Concerto in re maggiore per violoncello e orchestra di Haydn e la Sinfonia in fa maggiore op. 35 n. 4 di Boccherini, considerata perduta e riscoperta a Parigi dalla violinista Pina Carmirelli negli anni ’50.