Giornate Fai: alla scoperta del monastero benedettino di santa Flora e Lucilla e della Badia
Ritornano Le Giornate Fai d'Autunno. ?Visita al complesso del monastero benedettino delle sante Flora e Lucilla e alla Badia: due tesori nascosti. Percorsi su prenotazione online su www.fondoambiente.it oppure per telefono a 3496888608 Antonia Greco
Monastero Benedettino Sante Flora e Lucilla e Badia
Offre, con la sua storia e con la sua evidenza monumentale, interessanti suggestioni di storia locale e non solo. Lo straordinario complesso edilizio sorge nel pieno medioevo, quando il nascente libero Comune di Arezzo impone ai monaci dell'Abbazia di Santa Flora di abbandonare la loro antica sede fuori città, sul colle di Torrita, ove costituivano un potere feudale in antitesi a quello comunale. Con i monaci della nuova "Badia" entrano in città le rendite di territori sconfinati, estesi dal Pratomagno alla Valdichiana. Il chiostro maggiore, grande ma armonioso, è il simbolo di questo splendore economico e culturale: Giuliano da Maiano lo disegna nel 1470 mettendovi a frutto gli insegnamenti del Brunelleschi. Soppresso nel 1810 da Napoleone, il monastero consegna i suoi grandi spazi a usi civici fino a quello, odierno, di scuola superiore. Nell'aula magna è stato riproposto in copia il più grande dipinto su tavola mai realizzato: le nozze di Ester ed Assuero che Giorgio vasari dipinge in loco per quello che era il grande refettorio dei monaci. Generazioni di Aretini hanno passato la loro adolescenza-come studenti- intorno al chiostro maggiore: un "cortile" scolastico che ha i ritmi e le forme del nostro Rinascimento e si candida anche per questo ad esser un luogo del cuore per la nostra città.
La costruzione della chiesa che ospita le reliquie delle Sante martiri Flora e Lucilla, ha avuto varie fasi, cominciando da quella gotica ad un'unica navata del 1278. Nel 1315 fu rifatto anche il monastero. È databile al 1319 la "Croce" dipinta di Segna di Bonaventura. Nel 1489 fu realizzato il chiostro progettato da Giuliano da Maiano. Quattrocentesco è l'affresco con san Lorenzo di Bartolomeo della Gatta, datato 1476. La chiesa è stata completamente trasformata su progetto di Giorgio Vasari a partire dal 1565. I lavori si protrassero fino al Seicento e nel 1650 fu costruito il campanile. La chiesa è a tre navate composte da campate d'identica grandezza, quadrate quelle centrali e rettangolari quelle laterali. Il presbiterio è dominato dal complesso monumentale dell'altare realizzato da Giorgio Vasari per la cappella della sua famiglia nella pieve di Santa Maria nel 1563 e qui trasportato nel 1865.
Capolavoro di artificio barocco è la finta cupola dipinta su tela da Andrea Pozzo nel 1702 e posta al di sopra dell'altare maggiore. All'interno della chiesa è conservato anche un ciborio, probabilmente di Benedetto da Maiano
Il chiostro è il Luogo del Cuore Fai di Arezzo per il 2020.
Orario Percorsi
Sabato 24 ottobre 15.30 e 16.30. Domenica 25 ottobre mattino 11.30 e 12,30 pomeriggio 15,30 e 16,30