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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura

Un premio e un concorso nel segno di Arturo Benedetti Michelangeli

La ricorrenza del ventennale della  morte di Arturo Benedetti Michelangeli ha rappresentato l'occasione per la realizzazione di due iniziative che dessero prestigio alla storia che ha legato il Maestro all'Associazione Amici della Musica di Arezzo...

La ricorrenza del ventennale della morte di Arturo Benedetti Michelangeli ha rappresentato l'occasione per la realizzazione di due iniziative che dessero prestigio alla storia che ha legato il Maestro all'Associazione Amici della Musica di Arezzo e alla stessa città. Si tratta del Premio alla Carriera e del Concorso Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli.

"L’obiettivo - si legge nella nota dell'associazione - è quello di creare una sorta di passaggio della cultura musicale nella consapevolezza di quanto significativa e determinante sia stata l'eredità lasciata da Michelangeli, un mito mondiale che ha unito l’artista, l’insegnante e l’uomo, nei più alti valori dell’essenzialità dell’espressione musicale.

Un ponte di contenuti che porti Arezzo alla definizione di Città della Musica per eccellenza. Il concorso internazionale intitolato ad A.B. Michelangeli, che si terrà per la prima volta nel 2016, è unico in tal senso in Italia, e deve e può essere realizzato solo ad Arezzo in ragione del fatto che dalla nostra città sono passati tutti i grandi nomi del pianismo internazionale, sia come partecipanti ai corsi di perfezionamento, sia perché, negli anni a seguire, gli Amici della Musica hanno sempre riproposto grande qualità artistica nelle programmazioni concertistiche delle loro innumerevoli stagioni.

Nel prezioso archivio dell’Associazione abbiamo rinvenuto un testo di regolamento di concorso redatto proprio da Michelangeli stesso; un regolamento cui stava lavorando già nel 1963, durante gli anni dei famosi corsi. E’ incredibile come a volte le cose sembra che si vogliano far trovare, ed altrettanto straordinario come si sia composta la scelta degli artisti della Stagione Concertistica 2015-2016, con una naturalezza quasi miracolosa! La presenza di nomi come quelli di Piovani, Brendel, Accardo, Bollani e molti altri, rappresenta l'eccellenza, non solo in Italia.

Bisogna ricordare che Benedetti Michelangeli contribuì alla creazione del Concorso Busoni che vide, nella sua prima edizione (quella del 1949), l'appena diciottenne Alfred Brendel ricevere un onorevole quarto premio. Nel 1956 il primo posto fu conferito a Jörg Demus, l'anno successivo alla straordinaria sedicenne Martha Argerich. Sempre nel 1956 destò grande stupore la performance del quattordicenne Maurizio Pollini. Si tratta di grandi artisti tutti passati, insieme ad altri, dalle pagine degli Amici della Musica di Arezzo.

Abbiamo così fortemente voluto costituire il premio Arturo Benedetti Michelangeli, quale riconoscimento e simbolo di Arezzo Città della Musica, che certamente trova le sue fondamenta storiche nell'opera di Guido d'Arezzo ma che, in epoca moderna e contemporanea, poggia sulla figura di Michelangeli e sul Concorso Polifonico Internazionale, altra creatura degli Amici della Musica. Le motivazioni del conferimento del premio, che sarà attribuito ai più grandi artisti della stagione concertistica 2015/2016, sono quelle della qualità artistica e di carriera, nel rispetto del pensiero e dell'insegnamento che furono propri del Maestro.

Un caloroso ringraziamento va a Giovanni Raspini, aretino, uomo di raffinata cultura e senso estetico, con una visione del proprio ruolo imprenditoriale che lascia un segno importante della propria appartenenza al territorio. Un amico che ha condiviso un’idea e un progetto".

"Sosteniamo con passione il Premio Arturo Benedetti Michelangeli - spiega infine Giovanni Raspini - maestro legato alla nostra terra e sicuramente uno dei massimi interpreti del pianoforte del XX secolo. I grandi della musica internazionale come Nicola Piovani, Salvatore Accardo, Alfred Brendel, solo per citarne alcuni, arriveranno ad Arezzo. La nostra terra vuole essere ricordata per le sue eccellenze ma anche per la sua grande capacità artigiana. Ecco quindi i sei premi creati da Giovanni Raspini, plasmati con la delicata cera e resi eterni dalla fusione in Bronzobianco".

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