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Torna Icastica, si farà a Prato. Gli organizzatori: "Ma trattiamo con il Comune di Arezzo"

Il gigantesco aereo caduto in piazza san Jacopo di Paolo Grassino, il bufalo di Davide Rivalta sotto i portici di via Roma. Due istantanee da Icastica 2015, l'ultima ad Arezzo. Ma la rassegna d'arte contemporanea ideata dall'ex assessore alla...

Il gigantesco aereo caduto in piazza san Jacopo di Paolo Grassino, il bufalo di Davide Rivalta sotto i portici di via Roma. Due istantanee da Icastica 2015, l'ultima ad Arezzo. Ma la rassegna d'arte contemporanea ideata dall'ex assessore alla cultura del Comune di Arezzo Giuseppe Pasquale Macrì, non confermata quest'anno dalla giunta Ghinelli, non tramonta e cambia città. L'edizione 2016 approda a Prato, in una versione ridotta ma coerente con la sostanza delle tre kermesse aretine, andate in scena ogni estate dal 2013 al 2015.

pasquale-macrìCome dimenticare le cascate di libri o gli ombrelli appesi in Corso Italia? E poi: i panni stesi sotto le logge del Vasari, le altalene in via Guido Monaco, le bare di Yoko Ono. Sculture e installazioni di grande impatto visivo, piazzate (soprattutto) in luoghi pubblici: Icastica non passava certo inosservata e ogni estate, per tre anni, ha creato dibattito, perfino al bar. Incardinata anche per il 2015, la neo giunta Ghinelli non l'ha smantellata, ma non è andata in scena nel 2016. E così Macrì, presidente del comitato scientifico, e il direttore artistico Fabio Migliorati hanno trovato il modo di far sopravvivere il brand con un allestimento in quarantesimo.

fabio-miglioratiSi tratta di in'Icastica monosede e che ospita tre artisti, André Komatsu, Moataz Nasr, Jaume Plensa, le edizioni aretine avevano quaranta sedi e 120 artisti - spiega Fabio Migliorati -. Sarà comunque una mostra molto bella e autorevole.

Inaugurazione l'11 ottobre, finissage 11 gennaio 2017. Rientra nell'ambito delle iniziative per la riapertura del museo di arte contemporanea Pecci. La rassegna, che ospita sculture e installazioni come da tradizione, troverà spazio all'interno del cortile della Camera di Commercio di Prato.

Una casa dignitosa, forse temporanea. Gli organizzatori qualche speranza di tornare ad Arezzo la nutrono: "Proprio in questi giorni sembra che ci siano delle schiarite con il Comune - dice Migliorati -. I rapporti sono distesi. Per il futuro vedremo. Prato? La città è più abituata alla presenza di opere d'arte contemporanea in luoghi pubblici".

Tra le maggiori polemiche, quando la kermesse era ad Arezzo, c'era quella sui costi. "Servivano 150mila euro, il 70% erano ricavati da sponsor. Credo fosse un'iniziativa sostenibile per l'amministrazione - chiude Migliorati - visto che abbiamo portato i migliori artisti contemporanei del mondo e il turismo ne aveva guadagnato. Ci sono albergatori che tuttora mi chiedono perché non sia stata rifatta Icastica ad Arezzo".

@MattiaCialini

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