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The revenant - Voto: 8,5

La rabbia e il dolore possono tenere in vita un uomo? Da questo semplice quanto fondamentale quesito parte l’ultimo film di Alejandro González Iñárritu che dopo essersi portato a casa tre oscar (miglior regia, miglior film e miglior sceneggiatura...

La rabbia e il dolore possono tenere in vita un uomo? Da questo semplice quanto fondamentale quesito parte l’ultimo film di Alejandro González Iñárritu che dopo essersi portato a casa tre oscar (miglior regia, miglior film e miglior sceneggiatura originale) e un quarto per la fotografia ad Emmanuel Lubezki con il fantastico “Birdman”, è pronto a lasciare nuovamente il segno nella storia della Settima Arte con The Revenant - Redivivo. L’ultima fatica del regista messicano è sicuramente, almeno per chi scrive, uno dei film più belli prodotti nell’anno che se ne è appena andato.

Basato sull’opera narrativa omonimo di Michael Punke, Iñárritu e Mark L. Smith romanzano il tutto aggiungendo personaggi e svolte narrative che non erano presenti nel libro, rendendo di fatto ancora più leggendaria la storia del protagonista, già portato al cinema con “Uomo bianco, va col tuo dio!” nel 1971 da Richard C. Sarafian e con Richard Harris nei panni del protagonista.

Quella di Glass, esploratore che nel 1822 intraprese un viaggio di tremila miglia dopo essere sopravvissuto all’attacco di un orso, è una storia vera, ma come molte storie vere che nel passato hanno contribuito a costruire la visione americana del West, dove lo scontro con la forza della natura plasmava gli uomini in qualcos'altro, risulta spesso difficile capire dove finisca la realtà e cominci il mito.

Glass (Leonardo Di Caprio) è un cacciatore di pelli che durante una spedizione viene aggredito da un gigantesco orso. I compagni e il Capitano (Domhnall Gleeson), certi che gli resti poco da vivere ed impossibilitati nel riportarlo a casa, decidono di lasciarlo con il figlio e due uomini, John Fitzgerald (Tom Harry) e Jim Bridger (Will Poulter) per dargli degna sepoltura una volta morto. Peccato però che Glass non ne voglia proprio sapere di morire e dopo che Fitzgerald gli uccide il figlio e fugge, darà vita a quell’epocale odissea che ha fatto la storia spinto unicamente dalla più incrollabile delle volontà, la sete di vendetta.

Girato con una camera digitale capace di riprendere l’equivalente della pellicola da 65 mm, Revenant è una visione viscerale che logora lo spettatore tanto quanto le carni di Di Caprio vengono straziate lungo i 145 minuti di film.

Chi ha amato particolarmente Birdman si troverà sicuramente spaesato.

Qui il regista abbandona i toni ironici e gli spazi chiusi del teatro per affondare a piene mani su di un cinema cupo e violento dando sfogo a virtuosismi registici impressionanti: tra piani sequenza magistralmente coreografati, campi lunghi a mostrare la vastità della natura e campi strettissimi sui volti sofferenti dei protagonisti.

La macchina da presa volteggia e si insinua tra i personaggi, tra le battaglie, diventando elemento integrante del racconto e fondamentale a calare lo spettatore nel vivo della scena.

Così vediamo il vapore che appanna l’immagine, l’obiettivo che si macchia di schizzi di sangue o si immerge nelle acque gelide, artefici che sembrano richiamare il cinema di Werner Herzog, su tutti “Aguirre, furore di Dio” (1972).

La magnifica fotografia realizzata senza l’utilizzo di luci artificiali di Emmanuel Lubezki (a caccia del terzo oscar consecutivo dopo Gravity e il già citato Birdman), che qui pare superarsi, dipinge una natura minacciosa ed indifferente di fronte alle vicissitudini dell’uomo, armonizzando perfettamente con le musiche curate da Ryūichi Sakamoto, Carsten Nicolai e Bryce Dessner, capaci di contaminare suoni della natura con melodie orchestrate, dando il risultato di una sintesi assoluta nel ricreare l’ambientazione sofferta violenta ed onirica di Revenant.

Iñárritu devasta i corpi con frecce, tomahawk e artigli di un orso, ne consuma le carni, le rende putrescenti e le flagella nelle acque gelide del Missouri.

Di Caprio, costretto a non dire una parola per mezzo film a causa delle ferite riportate, si lancia in un'interpretazione fisica impressionante: mangia carne cruda, si ripara dal gelo all’interno della carcassa calda di un cavallo, affronta le temperature proibitive dei luoghi innevati, il tutto con la solita intensità che lo contraddistingue, o sarebbe meglio dire che lo rende unico, probabilmente il più grande attore della propria generazione.

Questa volta affiancato da un altro poliedrico attore, un Tom Hardy con il suo sporco, rozzo e sbiascicante John Fitzgerald, scalpato dagli indiani e perfetto antagonista che pensa solo al denaro e a se stesso, specchio di un'epoca in cui la società non contava nulla e l’individualismo era tutto.

Due uomini agli antipodi quindi ed una insaziabile sete di vendetta che porterà ad uno scontro finale girato in un unico piano sequenza da brividi.

Costruito su di una sceneggiatura scarna al limite del possibile su tòpoi abusati ma così efficace nel farne oggetto di genere da toni epici, Revenant si perde forse un po' troppo su continue visioni oniriche debitrici al cinema di Malick ma comunque sempre di forte impatto visivo.

Un racconto dunque per certi versi ostico ma capace di ridare linfa vitale ad un genere morto ormai da tempo, quello western, che più di ogni altro vede sempre meno pellicole capaci di rendergli omaggio.

Siamo proiettati all’interno di una lotta continua e trasversale, quella di un uomo contro la natura, e quella dei nativi contro i bianchi che depredano e saccheggiano le loro terre, un mondo violento fatto di uomini violenti, perché, come ci ricorda la scritta appesa ad un indiano impiccato, “siamo tutti dei selvaggi”.

Una visione sofferta (in senso positivo) ed immensa che conferma il talento di Iñárritu ormai tra i più fantasiosi e capaci nell’uso della macchina da presa nel panorama contemporaneo.

Qello che ci regala è Cinema allo stato puro. Voto: 8.5/10 Revenant - Redivivo (Usa, 2016, drammatico, western)

Regia: Alejandro González Iñárritu

Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Mark L. Smith

Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Will Poulter, Domhnall Gleeson, Brad Carter, Paul Anderson, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Kristoffer Joner, Dave Burchill, Kory Grim, Joshua Burge, Robert Moloney, Vincent Leclerc, Christopher Rosamond, McCaleb Burnett, Grace Dove, Forrest Goodluck, Melaw Nakehk'o, Duane Howard

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