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Cultura

Una strada per Carlo Starnazzi il professore che vide Ponte Buriano dietro le spalle della Gioconda

L'idea di intitolare una strada o piazza allo storico dell'arte venne avanzata da un gruppo di suoi ex studenti. Oggi, i consiglieri di Scelgo Arezzo l'hanno riproposta in un atto di indirizzo

Sono passati quattordici anni da quando il professor Carlo Starnazzi se ne è andato. Era il 25 giugno del 2007 e Arezzo venne sconvolta dalla notizia riguardante la morte dello studioso e storico dell'arte che per primo ipotizzo che sullo sfondo della Gioconda di Leonardo Da Vinci vi fosse ritratto Ponte Buriano. Una teoria all'epoca del tutto inedita e che, in pochissimo tempo, catturò l'attenzione di esperti e professionisti del settore nonché esperti conoscitori del genio vinciano. 

Carlo Starnazzi, per la comunità di Ponte Buriano e per quella aretina più in generale, è stato un punto di riferimento in ambito storico artistico tanto da meritarsi la considerazione e la stima dell'intera collettività. L'anno seguente alla sua scomparsa, un gruppo di suoi studenti con il sostegno della Cric di Ponte Buriano e dell'associazione Borghi d'Arno, lanciò una raccolta firme con la quale veniva richiesta l'intitolazione di una piazza o strada all'illustre concittadino. "All'epoca - spiega Gualbero Gualdani, presidente dell'associazione Borghi d'Arno - ci venne risposto che per avanzare tale richiesta sarebbero dovuti trascorrere almeno dieci anni dalla scomparsa".

In questi giorni il gruppo Scelgo Arezzo, per voce dei consiglieri comunali aretini Marco Donati e Valentina Sileno, ha rilanciato la proposta depositando un atto di indirizzo con il quale viene richiesto all'amministrazione di intitolare un angolo della città alla memoria dello studioso. "Grazie a chi sta riportando in evidenza la richiesta - dice Gualdani - Ricordo molto bene il giorno in cui Carlo ci lasciòIl 24 giugnio del 2007 ci ritrovammo tutti a Ponte Buriano. Era il giorno della Spollinata nonché l'80esimo compleanno di Mario Lucherini, storico presidente della Cric. Una giornata di festa che mutò nell'arco di poche ore. All'una di notte ricevetti una telefonata terribile con la quale venni informato che Carlo se ne era andato. L'anno successivo, in occasione dell'anniversario della morte, un gruppo di suoi studenti lanciò una raccolta firme per chiedere che gli venisse intitolata una strada di Arezzo. La nostra associazione aderì da subito. Mi occupati personalmente della raccolta firme di nostra parte. Però ci fu risposto che in quel momento, era il 2008, non potevano prendere in considerazione la richiesta perché presentata troppo a ridosso della scomparsa".

A proposito di Carlo Starnazzi

Carlo Starnazzi (Arezzo, 8 ottobre 1949 – Rassina, 25 giugno 2007) è stato uno storico dell'arte italiano. Laureato in lettere antiche è stato per decenni, stimato e amato docente nei licei, nonché membro dell'Istituto italiano di Preistoria e Protostoria, ha anche svolto attività di ricerca presso l'Istituto di Ecologia del Quaternario dell'Università degli Studi di Firenze.

Autore di tre saggi sulla geomorfologia e la preistoria della Toscana, tra cui “Fossili e preistoria nelle valli Aretine", "Arezzo e Valdichiana. Uomo e ambiente nel Paleolitico inferiore e medio", "Capolona, genesi di un territorio" (presentazione di Antonio Radmilli), dal 1992 ha indirizzato i suoi studi interdisciplinari sulla componente naturalistica nei dipinti e nei disegni di Leonardo da Vinci divenendo famoso a livello mondiale per la scoperta del paesaggio aretino che sta dietro la Gioconda, avvalorata da accurati studi e indizi che hanno trovato conferma presso i maggiori studiosi del genio vinciano, tra i quali dal massimo esperto leonardista, professor Carlo Pedretti, direttore dell’Hammer Center di Los Angeles. Dopo tale fondamentale scoperta tutti i suoi studi sono affluiti sull'approfondimento della figura di Leonardo da Vinci, illustrate nelle varie mostre: da quella al Museo della Scienza di Chicago a quelle di Auckland, di Seul e di Pechino. Nel 1996 gli viene conferita, come riconoscimento per l’opera di ricercatore e studioso, la nomina a Membro Collaboratore dell’Istituto Italiano di Storia e Protostoria di Firenze. Lo stesso anno, riceve la medaglia d'oro dal Presidente della Repubblica come benemerito della cultura e dell'arte. Nel dicembre 1999 si celebra ad Arezzo il primo Simposio Internazionale su “I Paesaggi di Leonardo”, organizzato dal Rotary Club. Riconoscimenti agli studi di Starnazzi arrivano da parte di tutto il mondo Accademico nazionale ed internazionale, dal Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Firenze, Professor Antonio Paolucci, da Alessandro Vezzosi, Direttore del Museo Ideale di Vinci, da Martin Kemp, del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università di Oxford, al Direttore della National Gallery di New York. Dal 29 giugno al 1º luglio 2000 si tiene ad Anghiari un Convegno Internazionale dal titolo “Una Battaglia nel mito” curata da Starnazzi e Pedretti, in quella circostanza venne inaugurato il Centro di Documentazione sulla Battaglia di Anghiari in occasione del suo cinquecentesimo anniversario. Nel 2001, da luglio ad ottobre, viene esposto per la prima volta in Italia al Palagio Fiorentino di Stia “L’Angelo Incarnato” di Leonardo di cui Starnazzi è ideatore, direttore e curatore del catalogo “L’Angelo Incarnato tra archeologia e leggenda”. (ediz. Grantour). Nel 2003 viene convocato a Londra dal Professor Martin Kemp, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Oxford, per partecipare come membro permanente della Commissione Mondiale degli studi su Leonardo. Nel 2005 è stato coinvolto nel programma Mostra d'Arte dalla Direzione Generale del Consiglio d'Europa. Dopo una coraggiosa lotta per la vita, muore nella sua casa a Rassina il 25 giugno 2007. (fonte Wikipedia)

Nelle foto: alcuni scatti di Mario Lucherini, compianto presidente della Cric di Ponte Buriano, e un'immagine scattata a Piantravingne che ritrae il professor Carlo Scatizzi insieme alla troupe della Fuji Television in Toscana per un servizio sui suoi studi riguardanti il rapporto tra Leonardo e la terra d'Arezzo.

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