Giostra e sicurezza, prova generale superata: poche code, ma pubblico di famiglie. Così i filtraggi

Una prova generale anche per la sicurezza. Quella di ieri è stata la prima sera nella quale è stato attuato il dispositivo di sicurezza in vigore in seguito ai fatti di Torino. Misure restrittive, che ricalcano quelle adottate per le partite di calcio: doppio filtraggio, perquisizioni, controlli con il metal detector. Al bando dalla piazza qualsiasi oggetto che possa scatenare un'ondata di panico.

Dai petardi alle trombe da stadio, dalle aste alle bottiglie di vetro, nulla di tutto ciò potrà entrare in piazza Grande: lo stabiliscono tre ordinanze firmate dal sindaco Alessandro Ghinelli. Non solo, a fianco delle forze dell'ordine ci sanno numerosi assistenti alla sicurezza professionisti e circa 20 volontari per ogni quartiere che faranno da raccordo e da punto di riferimento tra chi è in piazza e le forze dell'ordine.

Sempre in piazza, in modo non invasivo, è stata predisposta la cosiddetta "controll room - ha spiegato il questore Failla - per gestire tutte le criticità".

Ma come è andata la prova generale della sicurezza? Ieri sera gli aretini hanno iniziato ad affluire in massa in piazza dopo le 20,40, senza particolari code. Sabato però questo orario andrà anticipato: l'appello è quello di essere all'interno della piazza entro le 20,15, quando inizierà la sfilata: questo per evitare che le code d'ingresso vadano a cozzare con il passaggio del corteo storico.

Il filtraggio - come dimostrano le immagini - è stato veloce, senza particolari criticità: via tappini dalle bottiglie, borse e zaini controllati, giovani passati al metal detector. C'è però da dire che il pubblico della prova generale è molto diverso da quello che andrà in piazza sabato. Ieri sera i veri padroni della piazza erano le famiglie, con tanti bambini. Un pubblico che presenta molte meno criticità di quello pronto a tifare il proprio quartiere nel giorno della Giostra vera.