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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Il primo viaggio dell’elefante: si conclude lo scavo paleontologico del Valdarno

Questa mattina  si è concluso lo scavo paleontologico diretto dalla Soprindentendenza di Siena con la collaborazione dell’Università di Firenze e dell’Accademia Valdarnese del Poggio, che ha riportato alla luce il cranio e le difese di un...

Questa mattina si è concluso lo scavo paleontologico diretto dalla Soprindentendenza di Siena con la collaborazione dell’Università di Firenze e dell’Accademia Valdarnese del Poggio, che ha riportato alla luce il cranio e le difese di un esemplare di Mammuthus meridionalis vissuto nel Valdarno oltre 1,5 milioni di anni fa. L’operazione più delicata era quella finale, cioè il distacco del pesantissimo fossile dal terreno.

L’operazione si è rivelata problematica dal punto di vista logistico: il luogo di rinvenimento si trova in località il Tasso a Terranuova Bracciolini, nella proprietà di Giuseppe Nuti, su una delle caratteristiche ‘balze’ della zona – ambiente molto suggestivo ma raggiungibile solo con mezzi agricoli. Grazie ad un ingegnoso sistema ‘a scivolo’, l’elefante opportunamente imbracato ha percorso la distanza che lo separava dal fondovalle, ed è quindi stato caricato su un mezzo speciale per il trasporto.

Attualmente si trova in un ambiente sicuro allestito appositamente come laboratorio di restauro temporaneo: alcuni mesi di lavoro saranno necessari per liberare il fossile dal sedimento e per consolidarlo, in attesa del suo secondo viaggio ‘di ritorno’ in museo. Alla buona riuscita dell’operazione odierna hanno contribuito fattivamente le ditte Autogru Valdarno e Riccardo Borri, entrambe di Terranuova, Moretti di San Giovanni Valdarno e Fratelli Giuntini di Pratovecchio. Con l'impegno congiunto di cittadini, istituzioni e aziende questo importante ritrovamento ha fatto un altro importante passo. Nel frattempo continua la campagna ‘SOS Mammuthus’ sul sito del Museo Paleontologico di Montevarchi e nelle piazze delle feste paesane per la raccolta fondi necessaria a finanziare questa straordinaria scoperta.

Fonte delle immagini: Soprintendenza ABAP di Siena

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