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Porta Sant’Andrea: dal "Tombolone di Natale" sostegno alla fondazione "il Cuore si scioglie"

Un successo anche quest’anno la trentanovesima edizione del tradizionale “Tombolone di Natale” del Quartiere di Porta sant’Andrea: circa duecento quartieristi hanno trascorso la serata di sabato 26 dicembre nella sala d’armi di Palazzo san Giusto...

Un successo anche quest’anno la trentanovesima edizione del tradizionale “Tombolone di Natale” del Quartiere di Porta sant’Andrea: circa duecento quartieristi hanno trascorso la serata di sabato 26 dicembre nella sala d’armi di Palazzo san Giusto tra tombole, divertimento e solidarietà. Anche quest’anno, infatti, la dirigenza biancoverde ha confermato l’adesione alla campagna di adozioni a distanza “il Cuore si scioglie”, promossa dalla sezione soci Coop di Arezzo.

Per finanziare i progetti di adozione a distanza e interventi di cooperazione in Italia e all’estero, l’intero incasso di una delle tombole, 325 euro, è stato devoluto alla fondazione “il Cuore si scioglie” e consegnato alla rappresentante della sezione soci Coop aretina Milena Dionigi.

“Sono molto soddisfatto del risultato, - dice il rettore del Quartiere Maurizio Carboni – ancora una volta abbiamo finalizzato una serata di aggregazione per le nostre famiglie ad un progetto di solidarietà e c’è stata una risposta positiva. Siamo felici di poter dare il nostro contributo anche a questa iniziativa.”

“Ringraziamo Porta sant’Andrea per il sostegno che, ormai da anni, da ai nostri progetti, - afferma Milena Dionigi di Coop Arezzo – il Quartiere quest’anno ha scelto di sostenere un progetto in Perù, sostenuto da Arci con l’associazione Manthoc che è un movimento di auto-organizzazione di bambini e adolescenti lavoratori. Il contributo – spiega Dionigi - servirà per ampliare le attività del centro di accoglienza per i ragazzi lavoratori di strada a La Hoyada, quartiere di Pucallpa, nella regione di Ucayali. Hoyada è un popoloso quartiere afflitto da estrema povertà e diffusa delinquenza, in cui i bambini sono spesso costretti a lavorare in agricoltura e nelle segherie di legname. In un contesto in cui manca ogni servizio essenziale, esiste però un luogo in cui i diritti dei bambini sono al centro, in cui povertà e violenza sono cancellate con la cura e l’educazione: la Casa dei bambini di Hoyada. Casa che, costruita con materiali scadenti e poveri, rischia oggi di crollare. Con questo progetto possiamo aiutare a donare una speranza per i bambini di Hoyada, contribuendo alla ristrutturazione dell’edificio e al sostegno delle attività educative e sociali che si svolgono all’interno.”

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