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“Pifferi Muse Zampogne”, il festival di Silvio Trotta festeggia i suoi vent’anni ad Arezzo

“Pifferi Muse Zampogne”, il festival di Silvio Trotta festeggia i suoi vent’anni ad Arezzo nello storico spazio del Circolo Culturale Arci Aurora di Arezzo con due serate che confermano la forza della musica popolare italiana. L’Associazione...

“Pifferi Muse Zampogne”, il festival di Silvio Trotta festeggia i suoi vent’anni ad Arezzo nello storico spazio del Circolo Culturale Arci Aurora di Arezzo con due serate che confermano la forza della musica popolare italiana.

L’Associazione Culturale Musicanti del Piccolo Borgo insieme al Circolo Aurora sono da anni gli artefici culturali di incontro tra Arezzo e la musica tradizionale.

Al Circolo Aurora gli artisti e gli spettatori non sono separati dall’altezza del palco né da sofisticate amplificazioni, si suona, si canta e si ascolta sullo stesso spazio, in una ritrovata oralità comunitaria, sostanza di antichi contesti: Pifferi, Muse, Zampogne ne è il prezioso esempio.

Venerdì e sabato 5/6 dicembre alle ore 22 vedremo l’ alternarsi di quattro gruppi di musicisti tra i più conosciuti e affermati del folk italiano. Gli strumenti ad ancia saranno i protagonisti non assoluti del festival ma certamente soffi vitali delle due serate.

Venerdì gli “ Zampogneria Fiume Rapido” un gruppo di recentissima formazione dedicato alla valorizzazione del più importante strumento a sacca italiano: la Zampogna. I suoi componenti, Marco Tomassi, Marco Iamele e Giorgio Pinai vantano una pluridecennale esperienza concertistica a livello internazionale. Di particolare rilievo la loro attività di ricerca organologica e liuteria che li ha portati alla ricostruzione di antichi strumenti nella “Liuteria Montecassino” di Marco Tomassi. La loro ricerca studia le possibilità organologiche proprie degli strumenti del XVI e del XVII secolo presenti nei repertori di musica antica e classica italiana ed europea, ricostruisce gli strumenti ormai quasi scomparsi che nella loro musica risorgono e costruiscono nuovi repertorio per la Zampogna con brani di musica sacra, da concerto e da danza. Gli “ Zampogneria Fiume Rapido” dimostrano particolare sensibilità al sociale , coerenti con l’umiltà nobile dei loro strumenti, e scelgono spesso di suonare in ambienti dedicati a persone in difficoltà come avverrà venerdì pomeriggio alle ore 15,30 presso la struttura per anziani del Colle del Pionta.

Il secondo gruppo viene dal Molise, i NUOVA MUSA, sarà un piacevole susseguirsi di vitali melodie e ritmi, di stati d’animo gioiosi e malinconici, di sapori e profumi solari e speziati interpretati dalla celebre zampogna di Piero Ricci e dai sui straordinari compagni.

Piero Ricci, artista e ricercatore strumentista eclettico, compositore, musicista polivalente, è considerato tra i migliori suonatore di zampogna al mondo. E' stato incluso in formazioni di musica classica tra cui quella dei “Solisti Aquilani”, l’orchestra Scarlatti, l’Orchestra Regionale del Molise, la Princeton Orchestra (U.S.A.) e del l’orchestra del “Teatro alla Scala” di Milano sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti. Pietro Ricci ritiene che la zampogna oggi possa e debba essere elevata a strumento musicale vero e proprio, capace di esprimersi non solo nella magia del passato e della tradizione, ma anche in termini artistici e musicali contemporanei. “Di solito si tende a contaminare, questo strano termine che sa un po’ di malattia, gli strumenti etnici con il rock, con l’elettronica. -afferma il maestro- Noi abbiamo fatto una scelta diversa: abbiamo puntato sugli strumenti classici, addirittura suoniamo quanto più possibile senza amplificazione per esaltare ancora di più la “verità” del suono- Sul palco del Circolo Aurora con i Nuovamusa realizzerà tutto questo.

Sabato 5 dicembre le continuità antropologico/ musicali del nord e del sud saranno ampiamente declinate dalle “PIVENELSACCO” gruppo modenese e dai MUSICANTI DEL PICCOLO BORGO, formazione molisana per nascita ma quasi aretina per adozione.

Aprirà la serata il suono coinvolgente e fascinoso delle pive emiliane guidate da Fabio Bonvicini. Il repertorio del gruppo affonda le proprie radici nella ricerca rigorosa delle fonti popolari dell’Appennino Tosco-Emiliano ma anche in quelle storiche, colte, rinascimentali e barocche, del cinquecento e seicento italiano. L’ascoltatore potrà assaporare l’originale bellezza di gighe, bergamasche, spagnolette scoprendo il fascino delle corti italiane del rinascimento ma anche la solenne semplicità della musica popolare appenninica del centro nord d’ Italia.

E infine i MUSICANTI DEL PICCOLO BORGO, gruppo di “ragazzi” attivo già dal 1976 che cerca, riscopre e porta a nuova vita un patrimonio culturale di un valore immenso fatto di storie, ninnenanne, racconti più o meno epici di briganti e storie d’amore che sanno d’antico. Lo fanno da quarant’anni con una passione che “ancor non li abbandona” sui palchi di tutta EUROPA. I loro concerti sono l’espressione di un’amore viscerale verso la loro terra, il Molise, ma soprattutto verso una musica che non invecchia perché nutrita dalla certezza che la musica popolare è cultura e come tale deve essere tramandata e vissuta fino in fondo. Lunga vita ai Musicanti del Piccolo Borgo che scelgono di celebrare il loro quarantesimo nel calore di un piccolo grande festival e nella semplicità autentica in un piccolo grande Circolo. Ingresso libero con tessera Arci

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