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Patrilineare, il racconto di Fink ad Arezzo e Castiglion Fiorentino

Un teatro musicale quale narratore della Giornata della Memoria, della tragedia del ‘900 vista con gli occhi di chi l’ha vissuta sul proprio corpo. Gli studenti di oggi i portatori di un vissuto sul quale disegnare, per tenerne memoria, le...

Un teatro musicale quale narratore della Giornata della Memoria, della tragedia del ‘900 vista con gli occhi di chi l’ha vissuta sul proprio corpo. Gli studenti di oggi i portatori di un vissuto sul quale disegnare, per tenerne memoria, le immagini della storia, anche la più “inenarrabile”. Sul palcoscenico protagonista l’arte della voce e dei suoni, l’immaterialità delle emozioni che non hanno tempo, tra sensibilità e compassione.

È la Giornata della Memoria 2018 di Officine della Cultura raccontata attraverso lo spettacolo “Patrilineare” di Enrico Fink, nell’ambito della rassegna Mappamondi a cura della Rete Teatrale Aretina, in scena nelle mattine di martedì 30 al Teatro Pietro Aretino di Arezzo e mercoledì 31 gennaio al Teatro Comunale Mario Spina di Castiglion Fiorentino per gli studenti degli Istituti d’Istruzione Superiore di Arezzo e dell’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Giovanni da Castiglione” di Castiglion Fiorentino. Nell’occasione della replica in Val di Chiana, realizzata in collaborazione con il Comune di Castiglion Fiorentino, la partecipazione allo spettacolo sarà a ingresso libero per tutti gli interessati con inizio alle ore 11:00. In scena Enrico Fink (voce e flauto), Luca Baldini (basso), Massimo Ferri (chitarra) e Gianni Micheli (clarinetti). Il protagonista di “Patrilineare” ricostruisce partendo da pochissimi elementi - il proprio cognome, una fotografia, una giacca, un documento del 1943 che certifica un arresto - la storia del proprio bisnonno, arrivato in Italia dalla Russia in fuga dai pogrom zaristi nei primi anni del secolo. È dunque un uomo che ha percorso la distanza fra due mondi ebraici diversissimi fra loro: quello dell'ebraismo hassidico russo/polacco della shtetl di origine e quello della assimilata comunità ferrarese, nell'ambito della quale diventa hazan, cantore durante i riti. La ricostruzione procede di pari passo con la dolorosa constatazione dell'impossibilità di capire davvero la storia di una famiglia che, lungi dall'essersi salvata, è giunta in Italia per farsi distruggere dalla furia razzista nel periodo della Repubblica di Salò. Nell’occasione degli eventi collegati alla Giornata della Memoria lo spettacolo “Patrilineare” segnerà anche l’opportunità, per gli studenti del Liceo Musicale di Arezzo presenti all’evento, d’immergersi in un intenso laboratorio musicale, collegato ai progetti di alternanza scuola-lavoro, guidato da Enrico Fink. Il laboratorio svilupperà le tematiche tecniche e musicali dello spettacolo “Patrilineare” in forma professionalizzante, dedicando attenzione particolare alle caratteristiche fisiche della messinscena di uno spettacolo di teatro musicale, per concludersi nel prossimo mese di maggio all’interno della rassegna di teatro scuola “Messaggi”.

La celebrazione della Giornata della Memoria 2018 a cura di Officine della Cultura si concluderà giovedì 8 febbraio al Teatro Moderno di Agliana (PT) con la replica dello spettacolo “Wiegenlied – Ninnananna per l’ultima notte a Terezin” con Matteo Corradini, l’Orchestra Multietnica di Arezzo e li ritorno alla vita musicale di 16 strumenti originali della ditta Pavel Žalud, dal ghetto di Terezín. Spettacolo concerto che incontrerà gli studenti e il pubblico di Agliana a cura di Fondazione Toscana Spettacolo onlus.

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