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Oida chiude la stagione a passo di Tango. Successo al Petrarca

Il tango è andato in scena in una formula molto apprezzata sabato 26 maggio alle ore 21.00 al Teatro Petrarca di Arezzo. Ed è così che OIDA - Orchestra Instabile di Arezzoha concluso la sua sta prima stagione concertistica organizzata in...

Il tango è andato in scena in una formula molto apprezzata sabato 26 maggio alle ore 21.00 al Teatro Petrarca di Arezzo. Ed è così che OIDA - Orchestra Instabile di Arezzoha concluso la sua sta prima stagione concertistica organizzata in collaborazione con il Comune di Arezzo.

Il concerto-spettacolo"Adesso Tango!", progettato insieme a SpazioSeme, ha portato in scena, e anche oltre il palco, una miscela di note e passione che ha incantato il pubblico.

Prima dell'inizio, il foyer del teatro si è trasformato a sorpresa in spazio scenico per accogliere la casa del Tango, grazie all'Associazione culturale no profit aretina Desdè El Alma, dedita alla divulgazione del tango argentino in ogni suo aspetto. Durante questo momento i danzatori di Spazio Seme e Oblivion Tango hanno eseguito delle coreografie che hanno attirato l'attenzione dei numerosi passanti.

Il concerto si è aperto sulle note di Adios Nonino, celebre brano di Astor Piazzolla, eseguito dall'Orchestra diretta dal Maestro Massimo Merone e con la partecipazione di Cesare Chiacchiaretta,bandoneonista e arrangiatore dei brani che ha contribuito a rendere lo spettacolo così speciale.

Por una cabeza, di Carlos Gardel,ha portato in scena le coreografie di Giovanni Sciuto e Laura Cossa, per poi procedere con Escualo, sempre di Piazzolla.

Momento molto emozionante l'esecuzione di Meditango, con l'interpretazione di Leonardo Lambruschini, LeilaniWeis e Miguel Gomes, e di Libertango.

È stata poi la volta di laCumparsita, composta da G. MatosRodriguez, con la coreografia eseguita da Giovanni Sciuto e Laura Cossa sul palco mentre i danzatori Simone Salerno e Erika Biagini , Andrea Mancini e Catia Fagioli, Fiorenzo Stazzoni e Valentina Taddei, Sorin Stoica e Sonia Brogioni di Oblivion Tango hanno invaso con la loro danza la platea del teatro, sorprendendo e affascinando il pubblico.

Ancora Piazzolla protagonista con le sue Milonga del Angele La muertedel Angel, di nuovo con le interpretazioni di Leonardo Lambruschini, LilaniWais, Miguel Gomes.

Il baritono Gianni Bruschi è poi stato interpete di Oblivion e, insieme al soprano Letizia Dei, diEl dia quemequieras, nell’arrangiamento realizzato appositamente per Oida Orchestra e Bandoneon dal Maestro Fabrizio Mocata.

Le esecuzioni sono state cadenzate dalla voce narrante di Francesco Botti che ha interpretato poesie di Cesare Pavese, contribuendo alla creazione di un'atmosfera calda, originale e appassionante.

Alla fine del concerto, lo spettacolo è continuato ancora nel foyer, che di nuovo si è animato della danza, irretendo il pubblico in un momento informale terminato con un brindisi.

"Se oggi guardo indietro, al momento in cui siamo partiti con questo progetto, faccio fatica a credere che lo abbiamo realizzato davvero!"sostiene Paola Butali, presidente di OIDA: "Abbiamo portato per la prima volta ad Arezzo una stagione concertistica e lo abbiamo fatto scegliendo sempre di mantenere alto il livello dell'offerta, coinvolgendo figure dello spettacolo di livello internazionale e interessandoci dei più giovani, senza arrenderci di fronte alle difficoltà ma anzi trasformando ogni elemento in stimolo ed energia. Anche stasera la scelta si è rivelata vincente e sono davvero tanto soddisfatta per il piccolo miracolo che abbiamo compiuto, lavorando sodo. Se tiro le somme, non posso che essere soddisfatta per il passato, proiettarmi fiduciosa verso il futuro che stiamo già programmando e dire un grande, grandissimo grazie a tutti coloro che hanno creduto nella bellezza di questo percorso così originale, creativo e bello".

"Il concerto finale ha mostrato al pubblico e alla città lo spirito e l’ideale per il quale Oida è nata. Innanzi tutto la relazione umana tra musicisti, artisti e le varie realtà che operano nel territorio, favorendo il sincretismo delle arti sceniche, dalla danza al teatro come un valore aggiunto alla musica" dice Gianni Bruschi, Direttore artistico di Spazio Seme e organizzatore dell'appuntamento; "Ancora una volta il motore è stato l’entusiasmo di sentirsi parte e di partecipare a un grande progetto per Arezzo e la sua millenaria cultura, mostrando unite le eccellenze artistiche del suo territorio e considerando OIDA con le parole del nostro presidente del CAT Andrea Turini: “non tanto come una madre dalla quale attingere, ma una figlia da curare e fare crescere.”

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