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Martedì, 16 Aprile 2024
Cultura

Nella chiesa di Massa Aabbioni torna a splendere "L'estasi di santa Brigida"

Un'opera d'arte di grande valore recuperata e restituita alla comunità. Nella chiesa di San Pietro a Massa Sabbioni, alla presenza di tanti cittadini e del Vescovo di Fiesole Mario Meini, è stato presentato il restauro del dipinto di Francesco...

Un'opera d'arte di grande valore recuperata e restituita alla comunità. Nella chiesa di San Pietro a Massa Sabbioni, alla presenza di tanti cittadini e del Vescovo di Fiesole Mario Meini, è stato presentato il restauro del dipinto di Francesco Botti rappresentante l’Estasi di Santa Brigida davanti al Crocifisso. Il recupero del dipinto (Olio su tela, cm 250x130, inizi XVIII secolo) era iniziato nel 2002, in occasione della campagna di schedatura condotta da Cecilia Ghelli e Lucia Bencistà nell’ambito del progetto di Inventariazione dei Beni Ecclesiastici della Diocesi di Fiesole. L’opera allora si trovava in pessime condizioni, in una stanza adiacente alla chiesa dopo essere stata tolta dal suo altare in anni successivi alla seconda guerra mondiale. Il dipinto, che presentava strappi, muffe e cadute di colore sulla superficie oltre al distacco della tela, è stato restaurato da Stefania Bracci, mentre le ricerche storico artistiche sono state condotte dalla storica dell’arte Lucia Bencistà.

Varie le iniziative che hanno permesso di sostenere i costi dell'intervento con cui l'opera d'arte è tornata al suo antico splendore. Una prima raccolta fondi è stata organizzata dalla “Fondazione Roseto Botanico di Cavriglia Carla Fineschi” con una serata di musica e gastronomia dal titolo “Oltre la Rosa. Salviamo un’opera d’arte”. Altrettanto importanti la seconda raccolta fondi promossa dal locale circolo e dei parrocchiani di Massa Sabbioni ed il contributo dell'azienda Moretti S.p.A con sede nell'area industriale di Bomba. Cenni storici

La testimonianza più antica sulla presenza dell’altare dedicato alla santa è del 1711 mentre la prima menzione del dipinto risale al 1852 nella visita pastorale del Vescovo Bronzuoli che riporta la presenza, «in cornu epistolae», di un «altare al muro dedicato a S. Brigida con quadro in tela rappresentante detta santa». Il dipinto rappresenta l’Estasi di Santa Brigida davanti al Crocifisso. Brigida di Svezia, oggi compatrona d’Europa con San Benedetto e Santa Caterina da Siena, nacque a Finsta, in Svezia, nel 1303 e morì a Roma nel 1373. Madre di otto figli, rimasta vedova fondò un nuovo ordine monastico detto del Santo Salvatore e proprio per ottenerne l’approvazione scese a Roma nel 1349 dove rimase fino alla morte. Iniziava per Brigida un periodo di profonda riflessione e meditazione sulla Passione di Cristo che sarebbe sfociato nelle celebri Revelationes dove la santa invitava il fedele alla preghiera quotidiana per godere di grandi benefici tra i quali la liberazione delle anime della propria stirpe dalla fiamme del Purgatorio. Per questo il culto verso Santa Brigida si diffuse largamente soprattutto tra Sei e Settecento anche in molte chiese delle nostre campagne. Durante il restauro è stata ritrovata sul dipinto la sigla FB che riconduce l’esecuzione dell’opera al pittore fiorentino Francesco Botti (Firenze, 1645-1711) allievo di Simone Pignoni, prolifico esponente della scena pittorica fiorentina di fine Seicento e attivo negli stessi anni per l’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze dal quale anche la chiesa di Massa dipendeva. L’opera, del resto, si attesta stilisticamente tra la fine del XVII secolo e il primo decennio del secolo successivo per la qualità dei panneggi, la tavolozza scura, la velocità della pennellata, la raffinatezza delle lumeggiature e la generale intonazione.

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