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Cultura

"In tournée con le nostre figlie". Dal lockdown al ritorno sui palchi, i Negrita si raccontano

Lo scorso 31 luglio la band ha portato all'anfiteatro romano di Arezzo un live senza precedenti immortalato anche dalle telecamere di Mtv Unplugged

"Per un anno ci siamo quasi addormentati". Un sonno lungo e non dei più placidi quello che ha dormito il mondo della musica e dello spettacolo. Mille le difficoltà, le incognite e le preoccupazioni che durante i lockdown dettati dall'emergenza Covid hanno investito milioni di tecnici, operatori, artisti e preformer. Una condizione che non ha risparmiato neppure le band più affermate come i nostrani Negrita che hanno dovuto interrompere tourneè, rinviare progetti e spegnere le casse. "È stato molto strano vivere tutto questo - racconta Mac, al secolo Cesare Petricich, chitarra ritmica del gruppo - quando siamo tornati sul palco abbiamo avvertito una strana sensazione. Da una parte ci sembrava passato un secolo dall'altra, invece, è stato come se fossimo scesi un minuto prima".

"Che cosa abbiamo fatto durante il lockdown? Ci siamo visti poco perché abitiamo in comuni differenti quindi, con gli spostamenti ridotti al minimo, non abbiamo avuto possibilità - racconta Pau, voce della band - ognuno ha avuto tempo per approfondire progetti personali. Io mi sono messo a dipingere, Cesare ha fatto qualche produzione musicale di qualità, Drigo invece si è preso del tempo per scrivere. Ma quello che abbiamo consolidato ulteriormente è stata la dimensione familiare. Pensate, mia figlia quando tornavo a casa dopo un tour, aprendo la porta della stanza dove suono gridava: "mamma, mamma c'è quello della fotografia". Questo per farvi capire quanto le pesasse la distanza. La pandemia ha aiutato tutti e tre a ritrovare quella quotidianità casalinga che avevamo un po' perso. Siamo tutti genitori di ragazzi che sono entrati in pandemia bambini e ne sono usciti quasi adulti. Sono stato addosso a mia figlia per evitarle scossoni e per cercare di aiutarla a superare bene quel momento. Questo ci ha unito molto. Ed è proprio per questo che tutti e tre abbiamo deciso di farci accompagnare in tourneè dalle nostre ragazze. I maschi sono rimasti a casa insieme alle mamme mentre noi conduciamo questa esperienza con le nostre figlie. Anche il nostro manager storico, Fabrizio Barbacci, ha portato sua figlia 13enne. Ogni sera è meraviglioso vederle con noi mentre facciamo concerti in giro per l'Italia. Loro si divertono e vivono un'esperienza davvermo molto entusiasmante". 

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