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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cultura

Museo Medievale, primo mese di porte aperte. I volontari: "Un impegno faticoso ma bellissimo"

Un mese di apertura al pubblico con orari più elastici. Un mese intenso, scandito dalle visite degli aretini e dei turisti. E' un primo importante traguardo quello raggiunto dai volontari della cultura di Franternita dei Laici, che nelle ultime...

Un mese di apertura al pubblico con orari più elastici. Un mese intenso, scandito dalle visite degli aretini e dei turisti. E' un primo importante traguardo quello raggiunto dai volontari della cultura di Franternita dei Laici, che nelle ultime quattro settimane hanno contribuito all'apertura del Museo statale di Arte Medievale e Moderna, altrimenti "visitabile a singhiozzo".

Da inizio giugno fasce orarie più ampie hanno permesso agli amanti dell'arte di scoprire i tesori conservati in questa struttura museale.

"E' stato un mese intenso", racconta Pier Bruno Burroni, architetto nella vita e volontario della cultura nel tempo libero. "L'impegno per noi è importante e ringraziamo il personale del polo museale per come ci ha accolto. Ci siamo sentiti parte integrante dello staff. E cogliamo l'occasione per lanciare un appello a istituzioni, tour operator, associazioni culturali: vorremmo dire che noi ci siamo, entriamo in contatto, possiamo dar vita a proficue collaborazioni".

L'attività dei volontari è a ritmo battente: da quando hanno riaperto il sottosagrato di San Francesco ci sono stati oltre 4mila visitatori.

"La situazione - spiega il direttore Michele Loffredo - è sempre complessa. Lo è in tutta Italia. Oggi, con i volontari di Fraternita siamo riusciti a offrire quel pezzetto in più che ci mancava. Li ringraziamo per questo. Anche se i problemi, purtroppo, non sono ancora risolti".

Il muse d'Arte Medievale e Moderna è considerato tra i più significativi della Toscana. Le raccolte di opere che conserva - si legge sul sito -" appartengono alla Fraternita dei Laici e al Comune di Arezzo" e provengono da chiese e conventi soppressi e da raccolte d'arte di diversa origine e natura, riunite da collezionisti, eruditi ed artisti aretini.

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