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Musei aretini: 18 dipendenti per quattro siti. Casciu: "Volontari boccata d'aria ma servono rinforzi"

Non di solo Piero può vivere il comparto museale aretino. Ma soprattutto lo sviluppo e la promozione non possono passare solamente attraverso il prezioso aiuto dei volontari. Per essere pienamente 'a regime' i poli aretini (medievale...

Non di solo Piero può vivere il comparto museale aretino. Ma soprattutto lo sviluppo e la promozione non possono passare solamente attraverso il prezioso aiuto dei volontari.

Per essere pienamente 'a regime' i poli aretini (medievale, archeologico, basilica di San Francesco e Casa Museo di Giorgio Vasari) avrebbero bisogno di un rinforzo di circa 30/35 addetti in più.

Già, perché attualmente sono diciotto le persone assunte e tra turnazioni, ferie e indisponibilità fisiche, il gruppo si assottiglia sempre di più. "E' per queste ragioni - spiega il direttore del polo museale della Toscana Stefano Casciu - che in passato il museo medievale è stato aperto con orari e giorni predeterminati. I dipendenti presenti per turno sono tre e quindi è facilmente intuibile come sia difficile tenere aperta una struttura di quell'ampiezza con così poco personale".

Dal 3 giugno però il Medievale di San Lorentino potrà contare sull'apporto di volontari che si metteranno a disposizione per vigilare all'interno delle sale espositive.

"Si tratta di una persona in più a turno - prosegue Casciu - Prima di prendere questa decisione ho affrontato il tema con i rappresentanti sindacali dei nostri lavoratori. Il personale ha accolto con favore questa possibilità che rappresenta un aiuto di non poco conto. Negli anni, tutti i nostri dipendenti hanno dimostrato grande attaccamento al posto di lavoro e grande spirito di sacrificio perché hanno fatto fronte a disagi non secondari".

Ma cosa serve ai musei dell'Aretino, come a quelli toscani ed italiani, per operare a pieno ritmo?

"Personale - commenta Casciu - essenzialmente manca personale disposto prendersi in carico aspetti quali la comunicazione, le campagne marketing e quant'altro possa servire al sostentamento delle nostre strutture che, ricordiamolo, custodiscono tesori preziosissimi. Personalmente ho scritto più volte al ministero competente per rappresentare la situazione che siamo chiamati a vivere dal punto di vista della forza lavoro. In Toscana i dipendenti delle varie sedi museali sono poco meno di 350. Sembrano tanti ma, vi posso assicurare, ne servirebbero il doppio per garantire servizi migliori". Altro aspetto da prendere in considerazione è quello legato al brand. I grandi siti come gli Uffizi, piuttosto che le cappelle medicee di Firenze o la Basilica di San Francesco di Arezzo sono punti di grande attrazione a causa delle opere che custodiscono firmate dai grandi maestri dell'arte.

Ma, nel caso di Arezzo, non di solo Piero può vivere la struttura museale della città visto che esistono altri siti che al loro interno hanno meraviglie di prestigio inestimabile che devono essere ammirate.

"E ancora una volta torniamo al tema del personale che serve - conclude Casciu - soltanto con più addetti possiamo pensare di fare promozione e comunicazione e quindi riuscire a promuovere ricchezze e siti altrimenti poco visitati".

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