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Quei 12 fiorini d'oro che il fratello di Dante Alighieri chiese in prestito ad un aretino

Nelle sale del palazzo di Fraternita è attualmente visitabile l'esposizione "Omaggio al sommo poeta", un percorso attraverso il quale è possibile ricostruire il legame tra Arezzo e il poeta della Divina Commedia

Si chiama "Omaggio al sommo poeta" ed è la mostra con la quale la Fraternita dei Laici ha accolto i visitatori all'interno delle proprie sale in seguito al ritorno in zona gialla. In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, l'antichissima istituzione ha voluto rendersi partecipe delle celebrazioni organizzando un'esposizione originale con la quale racconta il rapporto tra il poeta fiorentino e l'Arezzo del tempo. Un percorso che si è concretizzato grazie al lavoro del primo e dell'interno magistrato unito a quello degli esperti Pieri Luigi Ricciardello, Elisa Boffa e Francesca Chieli (nella doppia veste di storica dell'arte e rettore della Fraternita). 

Al primo piano del palazzo di piazza Grande, i visitatori possono ammirare materiale iconografico e archivistico con il quale è possibile scoprire qualche dettaglio in più sulla permanenza in città del poeta. Contratti notarili, epistole e prime edizioni della Divina Commedia diventano così un percorso conoscitivo attraverso cui è possibile comprendere il legame tra il Alighieri e la città.

La mostra si articola in tre sezioni. La prima, "Sulle tracce di Dante ad Arezzo" prende le mosse da una delle epistole Familiares di Francesco Petrarca (del 1359) e da un passo delle HistoriaeFlorentini populi di Leonardo Bruni, dove viene fatto cenno alla presenza di Dante in città. Da qui, attraverso un'accurata attività di ricerca, sono stati recuperati dei contratti dove si evince che, all'epoca, alcuni guelfi bianchi in esilio chiedevano denaro in prestito a aretini. In uno di questi atti, conservato nell’archivio diocesano, compare il nome di “Francesco Alighieri da Firenze", fratello di Dante. Nel documento, redatto dal notaio Ciuccio di Ser Dardo, si legge che il 13 maggio 1304 Francesco contrasse un debito di 12 fiorini d’oro con lo spadaio Follione Iobbi. Tale somma di denaro, presumibilmente, sarebbe stata destinata al fratello che, proprio in quegli anni, trovò rifugio nell'Aretino. 

Alcuni dettagli della mostra %22Omaggio al sommo poeta%22 visitabile all'interno della Fraternita dei Laici di Arezzo6

La seconda sezione, "La Fraternita dei Laici al tempo di Dante", si concentra su quella che è stata l'evoluzione dell’istituzione in quegli stessi anni durante i quali subisce una progressiva e profonda trasformazione. Infine la terza sezione "Dante Alighieri: testimonianze iconografiche e opere a stampa dell’antica collezione della Fraternita dei Laici", riporta testimonianze relative a Dante e alla Commedia conservate attualmente in Fraternita insieme a testi del XV e XVI attualmente custoditi dalla biblioteca comunale di Arezzo. 

Omaggio al sommo poeta, la Fraternita di Arezzo sulle tracce di Dante

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