Luigi Marzola alla guida artistica del Polifonico e della Scuola Superiore Direttori di Coro
"Tra le molteplici ricchezze che distinguono Arezzo fuori dal suo territorio, di certo, la polifonia e la coralità sono tra le più caratteristiche”
"Dal 2003 sono diventato aretino d'azione e il mio rapporto con la città è cresciuto anno dopo anno. Oggi sono orgoglioso di ricoprire un prestigioso e impegnativo ruolo come quello della direzione delle attività polifoniche e Scuola Superiore Direttori di Coro della Fondazione Guido d’Arezzo". Con queste parole Luigi Marzola, musicista e docente si è ufficialmente presentato alla città di Arezzo nella sua nuova veste di direttore del polifonico. Un nome non nuovo alla Fondazione e nel panorama artistico culturale internazionale visto che nel suo pluriennale curriculum compaiono si annoverano gli anni da docente trascorsi al conservatorio Verdi di Milano e alla Scuola per Direttori di Coro di Lugano.
“Come consuetudine vuole - ha esordito il sindaco di Arezzo, nonché presidente della Fondazione Guido d'Arezzo, Alessandro Ghinelli - auguro buon lavoro al maestro Marzola. La coralità è parte sostanziale della tradizione artistica e musicale della nostra città, la stessa che ha dato vita alla Fondazione Guido d’Arezzo e che oggi continua a rappresentarne un settore distintivo e fortemente identitario. Tra le molteplici ricchezze che distinguono Arezzo fuori dal suo territorio, di certo, la polifonia e la coralità sono tra le più caratteristiche”.
“Sono sinceramente onorato di questo incarico conferitomo dalla Fondazione Guido d’Arezzo - ha ribadito Marzola - Questa nuova funzione mi è particolarmente cara perché mi è stata assegnata attraverso una ineccepibile procedura concorsuale e costituisce la continuazione ideale della mia attività aretina in qualità di docente della scuola di direzione, iniziata nel lontano 2003 e proseguita fino al 2019. Il mio lavoro sarà ispirato alla pluridecennale storia di questa gloriosa Fondazione nei suoi aspetti legati alla ricerca musicologica, ai concorsi corali e di composizione, alla didattica della direzione e del canto corale, e sarà basato su una proficua e serena attività d’equipe, la sola che possa garantire una visione informata e consapevole di ciò che un work in progress, come quello che sarò chiamato a governare, richieda. Conto sulla collaborazione delle forze e delle competenze già presenti che, sono certo, mi aiuteranno a garantire una visione corale del futuro che ci attende".
