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Cultura

Dal successo social alla top 50 di Amazon, il caso del libro di "Orso grigio"

Luciano Scanzi, padre del giornalista Andrea, ha raccolto alcuni dei post della sua seguita pagina Facebook in un volume intitolato "Di rado è abbastanza", che ha scalato la classifica di vendita subito dopo la pubblicazione. Il ricavato al Meyer

E' uscito il libro dell'aretino Luciano Scanzi, babbo del giornalista Andrea, "Di rado è abbastanza, piccoli momenti di salvezza". Si tratta della seconda pubblicazione a distanza di anni da "Il verso dell'orso", stampato in pochissime copie. E le vendite sono già sorprendenti. Pubblicato con Amazon e lì disponibile, il volume ha rapidamente scalato la classifica del gigante della distribuzione. E' andato a piazzarsi in top 50 assoluta (ieri occupava addirittura la posizione numero 29) a distanza di poche ore dall'uscita.

I contenuti del libro e la pagina "Orso grigio"

Il volume contiene soprattutto post pubblicati sulla pagina facebook "Orso Grigio", creata da Luciano Scanzi poco meno di quattro anni fa e che ha un ottimo seguito, contando circa 120mila follower. Ma all'interno ci sono anche scritti inediti.

"Ci sono le cose che succedono - scrive Luciano Scanzi nella prefazione - la Musica e il Cinema, Tex e la Fotografia, ma senza un vero filo narrativo. Solo quello di pensieri, emozioni e stati d’animo che si alternano e si confondono, scanditi dallo scorrere del tempo. Di politica intesa come uomini e partiti ce n’è poca, solo qualche traccia, come escrementi per strada che non si riesce ad evitare. I piccoli momenti di salvezza evocati nel titolo sono quelli che si vivono ogni volta che quei pensieri e quelle emozioni ci scuotono dal grigiore e ci regalano un attimo di Vita. Succede di rado, ma di rado è abbastanza".

"Di rado è abbastanza", ricavato al Meyer

Come il libro sia nato lo spiega Luciano Scanzi, alias Orso Grigio, in un post. "Non sono stato di parola. 'Il verso dell’orso’ doveva essere il mio primo e unico quasi libro, ma scrivere mi piace e non volevo che alcune fra le cose che via via ho pubblicato su questa pagina si perdessero in questo nastro trasportatore. Non perché siano prova di un talento, che non ho, né per i posteri o per i nipoti, che non ho nemmeno quelli, ma solo perché nello scrivere ci metto impegno e passione e quelle cose diventano importanti, parte di me, così volevo in qualche modo vestirle a festa. Come raccogliere le fotografie più belle in un album, invece di chiuderle nella prigione di un hard disk, o di un telefonino. ‘Il verso dell’orso’ è stato un regalo per le persone care: 20 copie stampate in copisteria, pure troppe. Poi è diventato un ‘pdf’ per chi me l’ha chiesto e in cambio ha fatto donazioni, soprattutto al Meyer come avevo indicato, liberamente e senza dovermi nessuna prova; eppure talmente generose da stupirmi e rendermi orgoglioso, di voi e un pochino anche di me. (...) Questa volta invece ho voluto strafare, e delle cose che scrivo ne ho fatto un libro vero, da pubblicare e vendere. Ho utilizzato i servizi di Amazon, l’unico editore che mi potevo permettere e che avrebbe potuto pubblicarlo, e che sarà anche il solo canale di distribuzione. (...) Parte degli eventuali incassi, anche in questo caso, andrà al Meyer, perché i bambini non hanno colpe e dovrebbero avere almeno la possibilità di diventare grandi prima di soffrire, se proprio dovranno".

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