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Le origini e il battesimo di Giorgio Vasari. Gli archivi di Fraternita svelano i propri tesori

Venne battezzato all’interno della Pieve di Santa Maria, a due passi dalla propria casa natale in via Mazzini, con il nome di “Giorgio et romolo dant o di Giorgio Vasaio”. E’ il 30 luglio 1511 quando l’illustre aretino, destinato a passare alla...

Venne battezzato all’interno della Pieve di Santa Maria, a due passi dalla propria casa natale in via Mazzini, con il nome di “Giorgio et romolo dant o di Giorgio Vasaio”. E’ il 30 luglio 1511 quando l’illustre aretino, destinato a passare alla storia come uno dei grandi del suo tempo, riceve il sacramento.

Una data certa e confermata dalle carte custodite all’interno dell’archivio della Fraternita dei Laici dove, recentemente, sono state riportate alla luce la filza 794 e la vacchetta dei “battezzati in pieve”. In entrambi i tomi viene riportata la data del 30 luglio come giorno nel quale Vasai riceve il battesimo. “Essenzialmente quello che abbiamo ritrovato – spiega Alessandra Baroni – è un elenco che conserva tutti i nomi di coloro che hanno ricevuto il sacramento tra il 1498 e il 1522. Successivamente abbiamo trovato anche un altro registro. Quest’ultimo è una vacchetta che elenca i nomi dei nati dal 26 gennaio 1499 e fino al 26 dicembre 1513. Anche in questo documento compare il nome di Giorgio Vasari. Si tratta di un documento esclusivo che non è mai stato esposto al pubblico. Per la prima volta oggi torna ad essere visionabile dagli aretini. Siamo molto felici di questo importante ritrovamento”. La filza era già stata oggetto di studio da parte di Alessandro Del Vita quanto nel 1930 affrontò per la prima volta il tema delle origini e della genealogia di Giorgio Vasari. Sono però stati i successivi approfondimenti che hanno permesso agli studiosi di ritrovare e riportare alla luce in questi ultimi mesi il tomo. Il primo rettore Rossi con il magistrato di Fraternita e Alessandra Baroni Il primo rettore Rossi con il magistrato di Fraternita e Alessandra Baroni “L’archivio della Fraternita – spiega il primo rettore Pier Luigi Rossi – è aperto al pubblico ed è consultabile in orari e modalità prestabilite. Vorrei inoltre sottolineare che il Palazzo di Fraternita è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10,30 alle 18. E’ la casa degli aretini e noi siamo lieti di accogliere la popolazione in questo spazio così ricco di tesori. Inoltre, ci piace divulgare questa scoperta in occasione della presentazione del nuovo numero degli “Annali Aretini XXIII” il prossimo giovedì 25 febbraio alle ore 17. In questa pubblicazione verranno raccontati oltre che alcuni fondamentali saggi di storia e cultura artistica aretina dal medioevo al ‘700, raccoglie anche gli atti dell’importante convegno internazionale “Intorno a Michelangelo: eredità ed iconografia di un mito” organizzato nel 2014 da Fraternita dei Laici e curato da Alessandra Baroni. Infine, ringrazio il precedente Magistrato e il Primo Rettore Liletta Fornasari per aver a suo tempo condiviso e appoggiato in pieno questo progetto, anche con l’organizzazione di una mostra e la pubblicazione di un piccolo catalogo ancora oggi disponibile insieme a questo nuovo numero XXIIIdegli “Annali Aretini””.
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