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Le Notti dell'Archeologia illuminano Sestino

Musica e archeologia, monumenti della Sestino pagana e monumenti del Piviere Nullius uniti per una straordinaria edizione delle “Notti dell’archeologia”. Sestino ha celebrato così, nell’ambito del programma regionale, l’apertura straordinaria...

Musica e archeologia, monumenti della Sestino pagana e monumenti del Piviere Nullius uniti per una straordinaria edizione delle “Notti dell’archeologia”. Sestino ha celebrato così, nell’ambito del programma regionale, l’apertura straordinaria notturna delle sedi museali e la narrazione dei lavori per portare alla luce nuove emergenze archeologiche delle terme romane.

Dopo il saluto del sindaco di Sestino, Marco Renzi, e dell’assessore Marco Masagli, nella pieve di S. Pancrazio ha risuonato una edizione particolare del concerto annuale delle pianiste Laura e Beatrice Puiu. Cittadine onorarie di Sestino, con-siderate eccellenze internazionali per la loro arte al pianoforte a quattro mani, il concerto di Sestino si è incanalato nei loro programmi di “Concertare nel sacro”, che da anni svolgono iu varie chiese in Italia e all’estero. Musica sacra ma indulgendo alle eccellenze dal XVI sec. all’età contemporanea, con loro “arrangiamenti” di grandi nomi (Bach, Faurè, Fischer, Piazzolla tra gli altri) e la proposta di una loro opera- “La Macchia” ad esse commissionata nel centenario della Grande Guerra- e una “improvvisazione” che ha riscosso l’entusiasmo del folto pubblico che riempiva la pieve di S. Pancrazio e la piazzuola antistante. Grande musica, di grandi pianiste, su pianoforti, vere “macchine “ musicali- Steinwai e Sons – portate direttamente da Bergamo e curati sul posto dal tecnico Giulio Passadori.

La seconda parte del programma è stata introdotta dai funzionari della Soprintendenza ai beni Archeologici della Toscana Michele Bueno e Giovanni Roncaglia. Un grande pubblico, che ha “passeggiato” fino a notte fonda tra le sedi museali e l’area della terme romane. E se molti erano turisti e stranieri che per la prima volta “scoprivano” l’archeologia di Sestino, una scoperta anche per i Sestinati è stata la visita alle terme romane. La prosecuzione, infatti, degli scavi ha portato alla luce il pavimento a mosaico delle due vasche del “frigidarium” e del “calidarium”. Sono venute alla luce anche nuove decorazioni in marmo alle pareti, già nobilitate dalla statua con conchiglia della Venere trovata nel 1984, e i sostegni, a modo di “suspensurae”, per il passaggio dell’area calda. Gli scavi hanno portato alla luce anche un altro tassello di formidabile importanza storica, un lacerto di epigrafe in marmo, riferita agli “Alimentari”, una “associazione” che per lo Stato romano assicurava assistenza ai fanciulli bisognosi. Il museo già ospitava un cippo con completa iscrizione di tale corporazione ma, spiegano gli archeologici, il nuovo reperto e il rinvenimento in passato nella stessa area di un fanciulli togato con “bulla”, fa pensare che la sede amministrativa degli “Alimentari” fosse annessa alle terme o dentro le terme stesse.

Le strutture termali sono state dotate di appositi corridoi e da soppalchi per poter meglio visitare e ammirare l’insieme degli spazi termali. Pannelli didattici illustrano storia e significati mentre un nuovo impianto di illuminazione consente anche visite notturne.

Il successo della manifestazione ha messo ali agli entusiasmi, per cui sono previste, nell’ambito dei “Caffè letterari” una serata dedicata alla Venere di Sestino e due giornate di studi per le giornate toscane della cultura.

Giancarlo Renzi

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