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Il Laudario Cortonese torna nella sua città, dove è nato 750 anni fa

Finalmente il Laudario torna nella sua casa la chiesa di San Francesco a Cortona. Il luogo esatto dove circa settecento cinquanta anni or sono venne scritto. Tra il 1270 e 1297 proprio in questo luogo che apparteneva alla Fraternità di Santa...

Finalmente il Laudario torna nella sua casa la chiesa di San Francesco a Cortona.

Il luogo esatto dove circa settecento cinquanta anni or sono venne scritto.

Tra il 1270 e 1297 proprio in questo luogo che apparteneva alla Fraternità di Santa Maria delle Laude della Chiesa di San Francesco. E’ a tutti gli effetti il più antico manoscritto musicale italiano con testi in lingua volgare.

Domenica 2 luglio 2017 alle ore 21, con ingresso gratuito, nell’ambito della XIV edizione del Festival di Musica Sacra, viene presentato «Altissima Luce» ovvero Il Laudario di Cortona secondo Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti) e Daniele di Bonaventura (bandoneon, effetti), con loro Marco Bardoscia, contrabbasso, Michele Rabbia, percussioni, laptop e l’Orchestra da Camera di Perugia con il Gruppo vocale Armoniosoincanto, Franco Radicchia, maestro del coro.

Il repertorio così antico ha stuzzicato la creatività di due musicisti da sempre alla ricerca di spunti: Paolo Fresu e Daniele Bonaventura hanno così scelto di ampliare e destrutturare queste brevi melodie con un nuovo afflato jazzistico. L’Orchestra da Camera di Perugia e il Gruppo vocale Armoniosoincanto sostengono il quartetto mantenendo viva la connessione con la musica liturgica medievale.

Ancora oggi Cortona custodisce la copia del Laudario nella Biblioteca del Comune e dell’Accademia Etrusca. Il suo ritrovamento, avvenuto nel 1876 per mano di Girolamo Mancini, fa del manoscritto uno dei pochissimi esempi di laudario composto da testo e musica. Assieme al Laudario Magliabechiano custodito a Firenze, è il solo manoscritto di laude italiano con notazione musicale giunto fino a noi, ossia la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.

Il testo è scritto in caratteri gotici e la musica in notazione quadrata.

Il manoscritto contiene 66 laude, di cui le 44 della prima parte sono con musica.

Per rileggere con la propria sensibilità il Laudario, Fresu ha previsto un quartetto di musicisti di estrazione jazz: lui stesso, Daniele di Bonaventura al bandoneon, Marco Bardoscia al contrabbasso, Michele Rabbia alle percussioni, insieme all'Orchestra da camera di Perugia e al Gruppo vocale Armoniosoincanto guidato da Franco Radicchia, tra i massimi conoscitori del manoscritto cortonese.

Un organico complesso che aumenta la curiosità e l'interesse per quello che si presenta come uno degli eventi del Festival di Musica Sacra e dell’Estate Cortonese. Ingresso libero

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