rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

La ragazza del 1946: la conquista del voto e l'emancipazione femminile. L'articolo di Miriam

Oggi ospitiamo sulle nostre colonne virtuali un'aspirante giornalista, Miriam Trippi. Lei ha frequentato il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e durante le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, è risultata la studentessa più...

Oggi ospitiamo sulle nostre colonne virtuali un'aspirante giornalista, Miriam Trippi.

Lei ha frequentato il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e durante le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, è risultata la studentessa più meritevole per quanto riguarda il concorso indetto dalla Prefettura di Arezzo e avente come titolo “Settant’anni di Costituzione e del voto alle donne”.

Con il suo scritto “La ragazza del 1946” ha raccontato uno spaccato di storia locale e nazionale che spiega il passaggio non solo dalla monarchia alla repubblica ma anche l'ingresso delle donne al voto e l'emancipazione femminile.

Ecco il suo articolo. di Miriam Trippi Il 10 marzo del 1946, le donne che avessero compiuto 21 anni, furono chiamate, per la prima volta, a votare per scegliere tra monarchia e repubblica. Avendo la fortuna di avere ancora mia nonna di 92 anni, le ho proposto una chiacchierata sull'esperienza elettorale, ma lei, per una strana forma di pudore, preferisce sorvolare. Intuisco, dalle sue poche parole, che ancora, nonostante siano trascorsi 70 anni, sente dentro di sé, il peso ingombrante del periodo precedente al voto, cioè la guerra, la paura, le privazioni, la morte. Talvolta si capisce più dai silenzi e dalle pause che dai lunghi proclami. Con un vivace guizzo degli occhi, comprendo l'emozione e l'orgoglio che ha accompagnato quel giorno e riesco perfino a vederla mia nonna, giovane maestra di 22 anni, con il suo incedere elegante e fiero, consapevole di interpretare e testimoniare una conquista sofferta e per niente scontata. In quel semplice gesto di barrare una casella, c'era tutto un passato di lotte e sacrifici,partito da molto lontano, che con la tenacia e la forza che solo le donne sanno dimostrare, aveva vinto il sarcasmo maschilista che relegava le donne all'angusto ruolo di ''angelo del focolare''. Ma io penso che se per secoli le donne sono state capaci di reggere con il loro lavoro silenzioso ed operoso, l'economia di un paese, una volta acquisita la consapevolezza del loro ruolo, niente poteva più ostacolare il loro cammino, nemmeno la comoda miopia degli uomini. Può stupire che tutto ciò sia avvenuto in italia solo nel 1946, invece così non deve essere se solo pensiamo che l'evoluta e moderna Svizzera ha approvato il suffragio universale nel 1971. Le parole che mia nonna, con dolce fermezza, mi ha trasmesso, sono per me un'eredità preziosa da custodire e apprezzare non come un atto dovuto, ma come un dono delle donne per le donne delle generazioni future.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La ragazza del 1946: la conquista del voto e l'emancipazione femminile. L'articolo di Miriam

ArezzoNotizie è in caricamento