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La Mummia, voto: 6,5

Abbiamo ormai affrontato l’argomento svariate volte, almeno tante quanti sono gli universi espansi che Hollywood negli ultimi anni, tra Marvel, Dc, Lego, mostri giganti e chi più ne ha più ne metta, ha deciso di creare. Sulla questione il pubblico...

Abbiamo ormai affrontato l’argomento svariate volte, almeno tante quanti sono gli universi espansi che Hollywood negli ultimi anni, tra Marvel, Dc, Lego, mostri giganti e chi più ne ha più ne metta, ha deciso di creare. Sulla questione il pubblico pare diviso a metà: tra chi non ama certe operazioni, ritenendo la serialità una prerogativa esclusiva del piccolo schermo, e chi, invece, apprezza un mondo interconnesso alla maniera delle serie tv anche al cinema.

Personalmente mi ritengo appartenente al secondo gruppo, sarà perché amo l’idea, in qualsiasi forma (cinema, televisione, letteratura o internet), degli universi espansi e collegati tra loro. Il cinema, inteso come macchina produttiva, come tutte le attività che “vendono” qualcosa, seguono delle mode. Negli anni ‘50 e ‘60 il cinematografo parlava spesso il linguaggio della fantascienza, così come negli anni ‘80 era invaso da film d’azione.

C’è una certa ciclicità che ha un solo comun denominatore: fare soldi e trovare la nuova “mucca da mungere”.

Non intendo fare retorica, ben vengano anche certe operazioni commerciali se di ottima qualità e di grande intrattenimento; gli esempi nel tempo, d’altronde, sono svariati.

Basti pensare a saghe di successo come quella di Star Wars, di Ritorno al Futuro o la più recente de Il Signore degli Anelli.

Così, come dicevamo, nell’epoca degli Universi Cinematografici Espansi, anche la Universal Pictures con La Mummia lancia il suo, nel tentativo di riportare in vita i Classic Monster degli anni ‘30 e ‘40, come Dracula, Frankenstein, L’uomo Lupo, Il mostro della laguna nera e L’uomo invisibile, tutti sotto il nome di Dark Universe (conosciuto anche come Universal Monsters Cinematic Universe).

A dire il vero questo nuovo media franchise sarebbe dovuto partire con Dracula Untold (2014), ma le critiche negative e gli incassi modesti hanno spinto la Universal a sostituirlo con La Mummia.

Reboot del grande classico horror del 1932 con Boris Karloff, che aveva già avuto un riuscito e divertente rifacimento nel 1999 diretto da Stephen Sommers con protagonista Brendan Fraser (seguito da due capitoli di minor successo), La Mummia vede in cabina di regia uno degli sceneggiatori più ricercati ad Hollywood, quel Alex Kurtzman che ha scritto, insieme all’amico Roberto Orci (altra gallina dalle uova d’oro per la Mecca del cinema) successi commerciali come The Island, Mission: Impossible III, Transformers e Star Trek.

Per evitare però la disfatta come accaduto per Dracula Untold, la Universal ha percorso una strada più furba: chiamare Tom Cruise a vestire i panni del protagonista.

Innegabili le doti dell’attore americano che ha saputo rilanciare la saga di Mission: Impossible, crearne di nuove come quella di Jack Reacher, o portare in sala uno dei film di fantascienza più riusciti degli ultimi anni, Edge of Tomorrow. Ma dicevamo.

Siamo nel deserto dell’Iraq dove un gruppo di militari e archeologi, tra cui Nick Morton (Tom Cruise), trova un’antica tomba egizia. All’interno del sarcofago giace la malvagia principessa Ahmanet (Sofia Boutella) pronta a portare avanti la sua sete di potere interrotta millenni prima. Tra le strade della moderna Londra, Morton e la bella archeologa Jenny Halsey (Annabelle Wallis) cercheranno di fermare la rabbia del mostro.

Negli Stati Uniti la critica, che pare non avere mezze misure, dopo aver eccessivamente elogiato Wonder Woman, sta massacrando, manco fosse la peggior disgrazia che il cinema abbia mai osato, questo nuovo reboot de La Mummia, sbugiardando l’assunto che ho affermato poco sopra secondo il quale “se c’è Tom Cruise il successo è garantito.”

Non ritengo certamente di avere la verità assoluta tra le mani, ma almeno un minimo di obiettività quella sì. La Mummia non sarà sicuramente un capolavoro ma di certo è un buon film d’intrattenimento che cede a qualche cliché, ad una sceneggiatura non sempre ispirata e ad un finale alla quale Hollywood ultimamente ci ha abituati fin troppo spesso. La partenza è di quelle fulminee con un Tom Cruise sempre mattatore che ci regala, dopo quella vista su Mission: Impossible - Rogue Nation, un’altra scena in aereo spettacolare, probabilmente la migliore di tutto il film.

La presenza del divo trasforma La Mummia, soprattutto nelle prime fasi, in una rivisitazione particolarmente action.

Dove però avrebbe potuto dare il meglio di se e quando il film cede alle meccaniche tipicamente horror.

Kurtzman ha delle idee visive, nemmeno così nuove, assolutamente riuscite, come la rinascita della mummia o il momento in cui Ahmanet fa risorgere i morti. Peccato poi che queste si riducono a momenti sparsi qua e là in mezzo a tanta azione.

Nel film però non c’è solo la frenesia e le battute tipiche delle ultime produzioni targate Tom Cruise, La Mummia attinge a piene mani dall’immaginario delle pellicole precedenti a lei dedicate, ma anche a quello di Indiana Jones e al mondo dei videogiochi con la fortunata serie Uncharted.

Il tutto però è minato da una sceneggiatura che troppo spesso abusa di battute già sentite, di una parte romantica eccessivamente stucchevole e di alcune idee buone non sempre sviluppate al meglio.

Russell Crowe nei panni Dr. Henry Jekyll (personaggio che dovrebbe servire da collante tra i vari film di questo nuovo universo) è uno dei più riusciti, come anche Sofia Boutella, attrice e ballerina algerina, che ha la fisicità e il volto perfetto per interpretare la principessa Ahmanet.

La major sta tentando in ogni modo, con tutte le difficoltà del caso, di riportare sul grande schermo le icone horror ai fasti di una volta. I tempi però​ sono cambiati così come il pubblico che non sempre pare apprezzare questa commistione tra avventura, horror e fantasy.

La Mummia in parte ci riesce costruendo le basi per questo Dark Universe con un film che sa intrattenere pur non eccellendo e che, ad uno sguardo più appassionato e attento, regalerà pure qualche sorpresa, tra richiami a Lucio Fulci e i suoi zombi subacquei, al cult con Michael J. Fox Sospesi nel Tempo (l’amico di Cruise, il sergente Vail, interpretato da Jake Johnson) finanche echi della saga dei Templari resuscitati ciechi di Amando de Ossorio.

La Mummia pare quindi il primo mezzo passo falso di Tom Cruise degli ultimi anni ma saprà comunque accontentare chiunque cerchi un buon film d'avventura nell'attesa delle altre pellicole basate sui celebri mostri, come il prossimo Frankenstein, con Johnny Depp, e L’Uomo Invisibile di Javier Bardem, già ingaggiati per portare avanti il progetto del Dark Universe.

Voto: 6.5/10

La mummia (The Mummy, USA, 2017) Regia: Alex Kurtzman

Sceneggiatura: David Koepp, Christopher McQuarrie, Dylan Kussman

Cast: Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis, Jake Johnson, Courtney B. Vance, Russell Crowe, Marwan Kenzari, Javier Botet e Jorge Leon Martinez

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