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La Minerva di nuovo in città, il bronzo 'madrina' della casa dei tesori di Arezzo

Sarà un percorso espositivo unico nel suo genere dove i tesori di Arezzo troveranno finalmente una casa. E fino ad ottobre, a vegliare su di loro ci sarà la Minerva, la dea etrusca/romana dell'ingegno e degli artigiani. Fervono i preparativi per...

Sarà un percorso espositivo unico nel suo genere dove i tesori di Arezzo troveranno finalmente una casa. E fino ad ottobre, a vegliare su di loro ci sarà la Minerva, la dea etrusca/romana dell'ingegno e degli artigiani.

Fervono i preparativi per il taglio del nastro di quello che comunemente è stato impropriamente battezzato Museo dell'Oro ma che "è la casa di tutti i tesori della nostra terra". L'inaugurazione ufficiale è in calendario per sabato 6 maggio quando, alle 9,30, il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani insieme al governatore della Regione Enrico Rossi, il sindaco Ghinelli con il primo rettore della Fraternita dei Laici daranno vita a questa ala del palazzo di piazza Grande. Il percorso si articola su più sale al piano terra del palazzo di Fraternita, in piazza Grande, e sarà visitabile dal lunedì alla domenica dalle 10,30 alle 18 a eccezione del martedì previsto come giorno di chiusura. Ma oltre agli ottantadue pezzi provenienti dalla collezione Oro d'Autore ecco il ritorno della Minerva, la statua bronzea che nel 1541 venne riportata alla luce nei pressi della chiesa di San Lorenzo di Arezzo. La dea, forgiata con il rame dei monti Rognosi nel 1551 entrò a far parte delle collezioni granducali e attualmente è conservata all'interno del museo archeologico nazionale di Firenze. Oggi le casse che contengono la preziosa statua sono arrivate in città e nelle prossime ore saranno aperte dai curatori della della mostra “Minervae Signum” organizzata dal Comune di Arezzo e dalla Fraternita dei Laici. “La presentazione di questo evento - afferma il sindaco Alessandro Ghinelli - avviene non a caso in sala di giunta: abbiamo infatti pensato di dare fin dalla conferenza stampa una sottolineatura importante e istituzionale. Non dobbiamo semplicemente parlare di museo dell'oro perché sarebbe riduttivo. È giusto definirlo un percorso che comprende l'esposizione Oro d'Autore accanto a una parte didattica che illustra come la modernità, caratterizzata dalla lavorazione del metallo più pregiato, non sia poi così lontana dal bronzo lavorato in epoche antiche e dal processo di fusione. Ed ecco spiegato il legame con la Minerva per la quale desidero esprimere il mio ringraziamento al direttore del polo museale toscano Stefano Casciu che ha reso possibile questo prestito temporaneo. Oggi ci sarà la Minerva, domani ci saranno le opere d'arte per adesso giacenti al Museo di arte medievale e moderna e di difficile accesso. L'amministrazione invece punta a rendere fruibile il patrimonio artistico e culturale per turisti e concittadini. Questi ultimi al momento dell'ingresso saranno 'trattati' diversamente rispetto ai primi, con un biglietto ridotto, perché vogliamo lanciare il messaggio che i tesori di Arezzo appartengono alla città. Il giorno dell'inaugurazione ingresso gratuito per tutti”. Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Andrea Boldi: “ottanta pezzi esposti danno il senso della ricchezza del percorso. Questo serve alla promozione non solo di uno specifico comparto produttivo ma dell'intero tessuto economico. Nella città dell'oro nasce un luogo fisico per capire di cosa si parla e cogliere ciò che è stato fatto in passato. Accanto al pezzo esposto ci sarà il nome dell'artista e quello dell'azienda. Leggerete sigle e ditte che magari non esistono più ma la cui opera ha contribuito a fare di Arezzo la città che è adesso e intendiamo perciò mantenerne viva la memoria”. Il presidente della Camera di Commercio, Andrea Sereni: “nel lontano 1987 i vertici di Camera di Commercio e Centro Affari pensarono di dare una svolta al distretto orafo. Da quella data ha preso inizio un progetto che oggi porta all'interno di un’esposizione manufatti di pregio. Finalmente sottratti ai caveau di Arezzo Fiere e Congressi. Ho creduto molto a questo obiettivo, togliendo i gioielli dalle casseforti, e ci credo ancora: la Camera di Commercio destina infatti al progetto risorse importanti per i prossimi tre anni. D'altronde, quando si cita l'oro parliamo ancora di 740 ditte dentro il territorio del Comune di Arezzo e di oltre 8.000 addetti. Si tratta dunque di qualcosa di irrinunciabile”. Il primo rettore della Fraternita dei Laici, Pier Luigi Rossi: “la Minerva aprirà il percorso, perché rappresenta degnamente l'ingresso nel mondo dell'ingegno che trasforma in arte il materiale grezzo. La Minerva è l'accesso a un orizzonte nuovo e simbolico dominato dalla cultura. Appena il nuovo magistrato si è insediato abbiamo notato i dipinti rappresentanti questa dea a palazzo di Fraternita, penso a quello di Angelo Ricci di cui è in corso il restauro: ci è venuto naturale pensare di riportarla, ottenendo subito vicinanza e collaborazione da parte del sindaco. Cultura, industria e artigianato sono dunque l'anima del percorso espositivo. Mi associo al sindaco nei ringraziamenti a Stefano Casciu”. Ringraziamenti per Antonella Fabbianelli, Luca Marchi e tutto il servizio opere pubbliche e manutenzione del Comune di Arezzo. Per i funzionari comunali Laura Guadagni, Katia Piccini, David Sani. Per gli sponsor Ceia, T.C.A., Assicurazioni Generali, Aboca. A Sergio Squarcialupi per la collaborazione all'allestimento di un laboratorio orafo all'interno dell'esposizione. A Silvia Vilucchi e a Maria Gatto del comitato scientifico.

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