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La Cenerentola di Rossini al teatro di Sansepolcro

La Cenerentola è un melodramma giocoso di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale completo è La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo. Il soggetto fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault e l'opera fu...

La Cenerentola è un melodramma giocoso di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Il titolo originale completo è La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo. Il soggetto fu tratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault e l'opera fu composta in circa tre settimane. Rossini, come fece in altre occasioni, affidò ad un assistente (in questo caso Luca Agolini) la composizione dei recitativi secchi e delle arie meno importanti, quelle di Alidoro e Clorinda. La prima rappresentazione ebbe luogo il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. Il contralto Geltrude Righetti Giorgi, che era stata già la prima Rosina del Barbiere di Siviglia, cantò il ruolo della protagonista. Il debutto, pur non provocando uno scandalo paragonabile a quello del Barbiere, fu un insuccesso, ma dopo poche recite, l'opera divenne popolarissima e fu ripresa in Italia e all'estero. Come aveva già fatto altre volte, Rossini usò la tecnica dell'autoimprestito, cioè prese le musiche per alcuni brani da opere composte in precedenza: il rondò di Angelina è tratto dall'aria del conte di Almaviva del Barbiere "Cessa di più resistere" e la sinfonia è tratta da quella della Gazzetta. Aperta dalla celeberrima Sinfonia, l’opera abbandona completamente l’elemento fiabesco; la protagonista è, infatti, un’umile fanciulla invaghita di un re leggendario conteso da altre donne, che trova un po’ di conforto cantandone la storia in una cantilena. E questa mestizia avvolge la figura di Cenerentola anche quando dà sfoggio di grandi fioriture vocali perché il suo volto, da cui traspare l’incanto dell’innocenza, è sempre presente nello svolgimento della vicenda; anche quando la giovane è assente e in scena vi sono le due sorellastre cui Rossini ha tolto ogni elemento umano riducendole a una sorta di marionette, staccate sia dal caldo registro di Cenerentola sia dalla rude caricatura di Don Magnifico sia dall’ambiguità comica del cameriere Dandini. Fa eccezione soltanto Don Ramiro il cui trepido canto è simile a quello della canzone di Cenerentola. Quest’opera, semiseria o di mezzo carattere che dir si voglia, è assolutamente incantevole e ricchissima di inventiva musicale e teatrale. Ne parlerà Michele Casini per Laboratori Permanenti domenica 17 dicembre alle 17.30 al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro, avvalendosi come sempre di spezzoni filmati tratti da celebri allestimenti presentati nei più importanti teatri lirici del mondo.

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