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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

"La cacciata dei diavoli da Arezzo" di Giotto e Gozzoli, tra verità storiche e invenzioni d'epoca

Le opinioni di tutti gli storici, riguardo la verosimiglianza delle vedute ambientali presenti negli affreschi della Leggenda Francescana di Assisi, a parte poche eccezioni, concordano che nessuna ritrae un luogo in maniera verosimile perché sono...

Le opinioni di tutti gli storici, riguardo la verosimiglianza delle vedute ambientali presenti negli affreschi della Leggenda Francescana di Assisi, a parte poche eccezioni, concordano che nessuna ritrae un luogo in maniera verosimile perché sono nella grandissima parte d'invenzione. Vale per le chiese di Assisi - San Damiano, la Porziuncola - e vale anche per la città di Arezzo.

Una delle probabili eccezioni fu la rappresentazione del Duomo vecchio di Arezzo al Colle del Pionta nella “cacciata dei diavoli da Arezzo” che Pietro Scarpellini, il più importante storico dell’arte che l’Umbria abbia mai avuto e uno dei più grandi d’Italia, così descrisse in un articolo riguardo alla cacciata dei diavoli da Arezzo: “presenza di una chiesa a sinistra, che forse ritrae il Duomo Vecchio, costruito fuori e dinanzi ad Arezzo e che venne abbattuto per ordine del duca Cosimo nel 1561 con gran dispiacere degli aretini”. cacciata-diavoli-pionta Inoltre, va evidenziato che il Duomo vecchio, nell’affresco della Cacciata dei Diavoli, è rappresentato da Giotto in stile Gotico-francescano e non romanico come in effetti era il Tempio di San Donato (Duomo Vecchio), perché, è molto probabile, che l’artista abbia voluto raffigurare la cattedrale di Assisi a lui tanto cara, ponendo così anche in questo caso la prerogativa "dell’Invenzione” che contraddistingueva all’epoca la maggior parte degli artisti. Esempio ne è anche Benozzo Gozzoli, che rappresentò nel 1452 la cacciata dei diavoli d’Arezzo nella chiesa di San Francesco di Montefalco, dove, neppure in questo caso, la veduta di Arezzo e del suo territorio è fedele al reale (vedi fig. 2). Altra caratteristica, che a prima vista può passare inosservata nel caso della rappresentazione fatta da Giotto della città di Arezzo, è l’assenza di chiese dentro le mura, incompatibili con la presenza dei diavoli. cacciata-diavoli-montefalco-pionta a cura di Mauro Mariottini, presidente Associazione Culturale Academo - Roberta Pellegrini
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