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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Jumanji - Benvenuti nella giungla Voto: 6/10

Correva l’anno 1995 quando un musica tribale fatta di tamburi accompagnava la carica di rinoceronti, elefanti, ippopotami, leoni, scimmie, coccodrilli e uno strampalato cacciatore. Sto parlando del primo indimenticabile Jumanji di Joe Johnston...

Correva l’anno 1995 quando un musica tribale fatta di tamburi accompagnava la carica di rinoceronti, elefanti, ippopotami, leoni, scimmie, coccodrilli e uno strampalato cacciatore.

Sto parlando del primo indimenticabile Jumanji di Joe Johnston basato sull’omonimo albo illustrato per bambini di Chris Van Allsburg del 1981.

Probabilmente uno degli ultimi film del fantastico (insieme a Jurassic Park uscito due anni prima) appartenente a quell’epoca cinematografica in cui pensavamo che le cose potessero ancora andare meglio.

Con uno strepitoso Robin Williams, Jumanji portava il gioco da tavola omonimo direttamente nel mondo reale. Mandrie impazzite nel bel mezzo della città, liane che devastavano edifici ed acquazzoni che allagavano case.

Un’avventura magica che ha conquistato un’intera generazione e che continua ancora oggi, a distanza di oltre venti anni, ad affascinare.

Nell’epoca dei molteplici reboot e remake era solo questione di tempo prima che anche Jumanji, come già accaduto a molti altri cult, potesse riprendere vita sul grande schermo sotto nuove vesti.

Non sempre però l’abito nuovo è della misura giusta.

Jumanji – Benvenuti nella Giungla, diretto da Jake Kasdan (figlio del regista e sceneggiatore Lawrence Kasdan, quello de L’Impero colpisce ancora giusto per dirne uno), porta in sala una pellicola che cerca di collegarsi all’originale, ma al tempo stesso ne prende drasticamente le distanze. Se il primo infatti non si limitava ad essere “solo” un’avventura entusiasmante da vivere, ma anche e soprattutto un racconto di formazione che ha accompagnato per anni una generazione innamorata del film (uno di quelli da vedere e rivedere allo sfinimento), l’ultimo Jumanji risulta invece decisamente in linea con i nuovi standard cinematografici d’avventura e del fantastico di questa epoca: un racconto molto più semplice e sbrigativo da divorare nelle due ore in sala, e da dimenticare appena usciti per lasciare spazio ad altro. Non c’è da stupirsi. Jumanji – Benvenuti nella Giungla subisce quella trasformazione necessaria a riadattarlo alle nuove generazioni di giovanissimi, quelle nate nell’epoca di Instagram e Facebook, abituate a navigare su internet saltando da una cosa all’altra alla velocità della luce. Il nuovo film è ben consapevole che oggi un vecchio gioco da tavolo non può più avere lo stesso effetto che aveva per un bambino nel 1995 e così, dato che la capacità di Jumanji è quella di trovare sempre il modo di invogliare il giocatore a giocare, ecco che l’ormai vetusto e poco accattivante gioco da tavolo si trasforma in una cassetta simile a quelle che negli anni ‘90 usavamo per giocare al vecchio NES.

Un’idea azzardata ma assolutamente felice.

Il film di Kasdan riparte infatti proprio dove si era concluso quello di Johnston con Robin Williams: è il 1996 e in una spiaggia viene ritrovato uno strano gioco dal quale sembrano provenire suoni di tamburi.

Ancora una volta un’inconsapevole ragazzo verrà risucchiato nella giungla di Jumanji fino a quando, venti anni dopo, un altro gruppo, formato da quattro ragazzi, non ritroveranno per caso il gioco.

A differenza del primo però, in Jumanji – Benvenuti nella Giungla, non sarà più la giungla ad invadere la vita reale, ma i giocatori ad entrare nella giungla stessa. I quattro ragazzi, Spencer (Alex Wolff), Bethany (Madison Iseman), Fridge (Ser’Darius Blain) e Martha (Morgan Turner), resteranno intrappolati nel mondo di Jumanji con le sembianze degli avatar che hanno scelto per giocare: Smolder Bravestone (Dwayne Johnson), Sheldon “Shelly” Oberon (Jack Black), Franklin “Mouse” Finbar (Kevin Hart) e Ruby Roundhouse (Karen Gillan).

Lo scopo è quello di finire il gioco salvando Jumanji dallo spietato Van Pelt (Bobby Cannavale). Come nel più classico dei videogame, i quattro protagonisti, nelle vesti dei personaggi del gioco, hanno ha disposizione tre vite ciascuno, una serie di skills che li rendono unici e dei punti di deboezza. Pure la struttura è quella tipica di un action game. Dopo una cutscene che ci spiega cosa è accaduto prima, i quattro giocatori dovranno affrontare prove sempre più difficili per riuscire a salvare Jumanji e quindi poter ritornare alla vita reale. Del vecchio film resta davvero poco: un improbabile villain di nome Van Pelt, come il cacciatore che inseguiva Robin Williams, e la capanna in cui per tanti anni è rimasto inchiodato Alan Parrish, il vecchio protagonista.

Jumanji – Benvenuti nella Giungla ruota principalmente attorno a scene d’azione ed inseguimenti con motociclisti in stile Mad Max, inserendo qua e là qualche grosso animale. Tutto accattivante per le nuovissime generazioni ma infarcito di battute che alla lunga tenderanno a stancare il pubblico più adulto.

Gran parte delle dinamiche del nuovo Jumanji infatti si basa proprio su luoghi comuni, gaffe e scenette, nate dalla stranezza di vedere i quattro ragazzi in corpi che proprio non gli appartengono.

Tutto tratteggiato con caratterizzazioni che dire scontate e stereotipate sarebbe un complimento.

C’è il nerd sfigato che si ritrova dentro il corpo del muscoloso Dwayne Johnson, la secchiona introversa negli abiti succinti della sexy Karen Gillan, lo studente atletico in quelli del goffo Kevin Hart usato come porta zaino e la pupa dentro il corpo di un cinquantenne in sovrappeso con il volto sardonico di Jack Black. Inutile dire che se non ci fossero stati Dwayne Johnson e Jack Black, e i siparietti nati dai protagonisti che li animano così diversi dai loro avatar digitali, il film avrebbe decisamente sofferto ancora di più. Johnson, con il sua monolitica fisicità, si ritroverà spesso in situazioni in cui un ragazzino nerd gracilino può solo sognare di ritrovarsi. Black invece mette a disposizione tutto il repertorio di smorfie e mimica fisica ogni volta che gli istinti della sventola che lo controlla vengono fuori. Jumanji – Benvenuti nella Giungla è cinema con poca anima, e piuttosto svogliato, che offre divertimento standard destinato ad un certo target di pubblico. Nulla di sbagliato per carità, era auspicabile una trasformazione della pellicola di questo tipo, non ci si aspettava di certo una completa operazione nostalgia. Il pubblico di riferimenti è chiaro, ed è pure comprensibile. Riportare in sala qualcosa che, ora come ora, non avrebbe quasi nessuna attrattiva sui giovanissimi, abituati come sono ad una società che viaggia alla velocità della luce, più tecnologia e decisamente lontana da quella degli anni ‘90, si tradurrebbe in un ipotetico mezzo disastro al botteghino.

Forse però si poteva fare di più, soprattutto in fase di scrittura, offrendo magari un’avventura divertente capace anche di dire qualcos’altro ai ragazzi che la stanno guardando.

Il nuovo Jumanji si limita invece ad essere solamente un ludico passatempo che stempera i toni più adulti della vecchia pellicola con battute continue, spesso anche troppo demenziali, e con una retorica leggera e banale del “dobbiamo credere in noi stessi”.

Non siamo di fronte ad un disastro, i giovanissimi e chi cerca un pò di svago sapranno divertirsi, ma conferma una volta di più la strada che certo tipo di cinema ha ormai intrapreso. Le avventure che ci hanno fatto sognare da ragazzini, aiutandoci più di una volta a crescere e a confrontarci con la paura, sono ormai semplificate (dal concetto di spaventoso), sfruttano il mero divertimento e spesso sono destinate ad esaurirsi prima ancora che la pellicola possa terminare il suo corso di proiezione.

I ragazzini seduti in sala al termine della visione saranno sicuramente entusiasti. Il tempo di arrivare a casa però, fare un pò di scrolling per vedere le ultime notizie in bacheca, e Jumanji – Benvenuti nella Giungla sarà già archiviato. Divorato, digerito ed espulso. Voto: 6/10 Jumanji – Benvenuti nella Giungla (azione, avventura, fantastico, USA, 2017)

Regia: Jake Kasdan

Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers, Scott Rosenberg, Jeff Pinkner

Cast: Alex Wolff, Madison Iseman, Ser’Darius Blain, Morgan Turner, Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan

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