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"Jazz in bianco e nero": continuano le guide all’ascolto di "Aspettando Valdarno Jazz Winter 2018"

Esiste una “musica nera”? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella “bianca”? Sarà questa la tematica al centro del terzo appuntamento con le Guide all’ascolto di “Aspettando Valdarno Jazz Winter 2018”, il ciclo di incontri a ingresso...

Esiste una “musica nera”? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella “bianca”? Sarà questa la tematica al centro del terzo appuntamento con le Guide all’ascolto di “Aspettando Valdarno Jazz Winter 2018”, il ciclo di incontri a ingresso gratuito con critici e musicisti tra improvvisazioni live, percorsi nella storia della musica e l’ascolto di capolavori senza tempo che torna domani, mercoledì 24 gennaio alle 21.30, presso la biblioteca comunale Le Fornaci di Terranova Bracciolini (Ar).

Durante l’incontro “Jazz in bianco e nero”, il critico musicale e giornalista Stefano Zenni indagherà sulle trappole del razzismo in musica affrontando per la prima volta in campo aperto una materia così delicata, smontando con argomenti brillanti e aggiornati i molti pregiudizi che non solo infestano il discorso degli appassionati, ma trovano ancora ampio spazio nella critica musicale. “Sappiamo riconoscere un cantante africano americano al solo ascolto? Siamo abituati a pensare che la musica possa avere un carattere razziale, etnico o un ‘colore’, e se vediamo un musicista nero statunitense immaginiamo che sappia ‘swingare' con più naturalezza di un bianco, o che intonerà le blue notes con sottigliezze inaccessibili a un europeo e le caricherà di un feeling, di un soul inimitabile. Ma tutto questo ha un fondamento scientifico, storico o culturale?” .

Facendo riferimento a concetti in apparenza lontani dalla musica, dal colorism al passing, introducendo stimolanti riflessioni sui rapporti fra le culture africano americana, ebraica e italiana, anche attraverso un inedito approccio multidisciplinare che si muove con agilità fra i più diversi campi delle scienze storiche, biologiche e sociali, Zenni dimostrerà come la musica sappia essere un esempio mirabile di collaborazione fra individui e comunità: uno scambio ininterrotto di idee e di risorse che trascende ogni barriera culturale o tentazione classificatoria.

A chiudere il programma, il 31 gennaio sarà il batterista Paolo Corsi che ripercorrerà l’evoluzione delle percussioni tra gli anni ‘60 e ‘70 in un viaggio avvincente in quel mare di idee e concezioni ritmiche, che contraddistinguono le categorie musicali odierne. La fusione tra jazz, linguaggi improvvisati, il rock e la black music, che è alla base di tutte le musiche di quegli anni, finì per generare un’incredibile varietà di stili musicali, molti dei quali dettati dalla forza e a veemenza della pulsazione ritmica.

Le guide all’ascolto di “Aspettando Valdarno Jazz Winter 2018”, anticipano la 31/ma edizione del Valdarno Jazz Festival, che si svolgerà dal 4 febbraio a marzo nei comuni del Valdarno, organizzate in collaborazione con Regione Toscana, Valdarno Culture, Music Pool, Biblioteca Le Fornaci e i comuni del territorio.

Ingresso libero, per ulteriori informazioni https://valdarnojazzfestival.wordpress.com/

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