Finale per la rassegna "Con l'Italia 2021". Venturini presenta il libro "Mi raccomando non sia troppo basagliano"
Giunge al quarto ed ultimo appuntamento la rassegna “Con l’Italia 2021” proponendo un nuovo pomeriggio di riflessione sui diritti fondamentali della persona e aprendo un focus sugli anni rivoluzionari di Gorizia successivi alla partenza di Franco Basaglia. L’incontro, in programma per le 17.30 di domenica 25 luglio a Bibbiena, nei giardini della Bocciofila in piazza della Resistenza, ospiterà infatti la presentazione del libro “Mi raccomando, non sia troppo basagliano. La vittoriosa sconfitta del manicomio aperto di Gorizia”, edito da Armando Editore e scritto dallo psichiatra Ernesto Venturini che, proprio negli anni Settanta, ha intrattenuto con Franco Basaglia un lungo e durevole rapporto di amicizia e collaborazione. Alla presenza dello stesso Venturini, e degli altri autori Maria Stella Brandao Goulart e Paolo Serra, e con la partecipazione di Francesco Pasetto, l’iniziativa rappresenta l’appuntamento finale del ciclo “Con l’Italia 2021”, organizzato dal Circolo Arci Bocciofila Bibbienese con il patrocinio del Comune di Bibbiena e sotto la direzione artistica delle casentinesi Alessia Bigoni ed Elisabetta Cangi, con l’intento di aprire occasioni di confronto sui valori di libertà, giustizia e solidarietà nella delicata fase di ripartenza del Paese.
E proprio dai principi di libertà, giustizia e rispetto attinge il libro firmato da Venturini: un volume che ripercorre, attraverso testimonianze dirette e ricostruzioni giornalistiche, l’esperienza anti-manicomiale di Gorizia che, con tutta la sua carica rivoluzionaria, ha anticipato la legge Basaglia del 1978. La frase “Mi raccomando, non sia troppo basagliano” è stata, infatti, prima che un titolo, l’esortazione che l’assessore alla sanità della Provincia di Gorizia, rivolse all’allora nuovo direttore dell’ospedale psichiatrico, Domenico Casagrande, invitandolo a riscrivere il programma annuale delle attività. Un’esortazione che aprì la strada ad un atto di dimostrazione radicale da parte dei medici dello stesso ospedale che, con le loro dimissioni, riportarono Gorizia al centro del dibattito scientifico e politico, denunciando la responsabilità degli amministratori nella mancata apertura di quei servizi territoriali propedeutici all’integrazione sociale dei pazienti. Nel racconto di questa significativa pagina goriziana, Venturini narra il passato con lo sguardo sempre rivolto al presente e al futuro, dando nuova forza al valore del pensiero basagliano in contesti, oggi più che mai attuali, come quelli della lotta alle discriminazioni e del rispetto dei diritti umani e civili.