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Innovazione nella scuola, nell'università e in azienda: un convegno della Società italiana di Pedagogia

Si parlerà di innovazione nelle organizzazioni – dalle aziende, all’università, alla scuola - nel convegno che si svolgerà da domani, 12 ottobre, a venerdì ad Arezzo, organizzato dal gruppo di lavoro sulle pratiche lavorative e la formazione della...

Si parlerà di innovazione nelle organizzazioni – dalle aziende, all’università, alla scuola - nel convegno che si svolgerà da domani, 12 ottobre, a venerdì ad Arezzo, organizzato dal gruppo di lavoro sulle pratiche lavorative e la formazione della Società italiana di Pedagogia (Siped). Il gruppo, coordinato da Loretta Fabbri e Bruno Rossi del Dipartimento di Scienze della formazione dell'Università di Siena, da anni è impegnato nello studio delle metodologie formative utili a innovare i contesti sociali e organizzativi, in particolare utilizzando la Teoria dell’apprendimento trasformativo, approccio questo sperimentato all’interno di un network costituito da università prestigiose come il Teachers College della Columbia University.

“La teoria dell’apprendimento trasformativo – spiegano i promotori delle due giornate di studio - ci ha consentito di studiare le organizzazioni con lenti più attente alla dimensione sociale e relazionale della conoscenza e, conseguentemente, di sviluppare metodologie di intervento capaci di far diventare l’apprendimento un asset strategico per lo sviluppo professionale e l’innovazione organizzativa”.

“Oggi chi lavora o ha ruoli direttivi nelle organizzazioni – proseguono i docenti - deve acquisire specifiche competenze che alcuni definiscono trasversali o capacità di leadership trasformativa, deve saper affrontare situazioni contradditorie e incerte. In queste due giornate approfondiremo questi temi scambiandoci risultati di ricerche teoriche ed empiriche, cercando di capire quali sono i nuovi filoni di ricerca e le metodologie per aiutare le organizzazioni a essere competitive e capaci di guidare l’innovazione”.

Si parlerà quindi di soft skill – dal saper lavorare in gruppo, alla capacità di affrontare e risolvere problemi complessi a quella di comunicare efficacemente - sempre più richieste ai giovani in cerca di lavoro e rispetto alle quali è necessaria la formazione degli insegnanti, ancora impegnati su contenuti esclusivamente disciplinari. Quindi un’attenzione particolare al sapere ma anche al “sapere fare” e a una didattica sempre più partecipativa, che sappia coinvolgere attivamente gli studenti e i lavoratori, anche di culture diverse, per trasformare aziende e organizzazioni.

Il programma del convegno è pubblicato nel sito web del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena www.dsufuci.unisi.it.

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