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Il Giorgio Vasari ritrovato: recupero ultimato per il busto e tabernacolo delle Logge di piazza Grande

Per circa un secolo gli aretini ci sono passati ogni giorno davanti senza quasi accorgersi di quei piccoli dettagli che saltano subito all'occhio di chi si sofferma quale istante a scrutare il tabernacolo. Il busto di Giorgio Vasari, unico...

Per circa un secolo gli aretini ci sono passati ogni giorno davanti senza quasi accorgersi di quei piccoli dettagli che saltano subito all'occhio di chi si sofferma quale istante a scrutare il tabernacolo.

Il busto di Giorgio Vasari, unico monumento cittadini dedicato al vate, ingegnere, architetto, pittore e artista aretino, è tornato al suo antico splendore.

Dal 1911 la scultura è stata collocata all'ingresso di via Vasari proprio su una delle colonne che compongono il loggiato che costeggia piazza Grande e notoriamente attribuito ad un progetto del grande Giorgio.

Dopo un mese di interventi sulla superficie del busto e dopo complesse attività di pulitura, il marmo è tornato candido e uniforme. La polvere, gli annerimenti dovuti alla formazione di muffe e licheni e le piccole spaccature sono state completamente eliminate.

Oggi gli aretini possono ammirare il risultato e apprezzarne i dettagli.

L'opera risale al 1911 ed è stata realizzata dall'artista di Carrara Alessandro Lazzerini per celebrare i quattrocento anni dalla nascita di questo illustre aretino, che fu insigne pittore, valente architetto e anche scrittore della prima storia dell’arte italiana. A lui si devono anche l'imponente scultura situata all'interno dell'ovale del Prato e dedicata a Francesco Petrarca e anche un altra installazione che si trova all'interno del cimitero monumentale.

Il busto dedicato a Vasari è stato restaurato grazie ad una generosa donazione del Rotary Arezzo e Rotary Arezzo Est. I due club service infatti hanno svolto il ruolo di Mecenati ed offerto il proprio supporto che ha consentito il recupero della scultura e del tabernacolo.

Di fatto l'intervento sull'opera d'arte è il primo step di recupero dell'intero loggiato che prenderà il via dopo la Giostra di settembre e che sarà diviso in due lotti. Il primo dalle scale del Praticino fino a Piagga San Martino e l'altro dall'imbocco di via Vasari fino all'ingresso della scalinata.

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Sono intervenuti alla conferenza stampa di oggi, e presenzieranno all’inaugurazione di domani pomeriggio, Benedetto Ridolfo. presidente Rotary Club Arezzo; Claudia Recine, presidente Rotary Club Arezzo Est; Paola Refice, Soprintendente della SABAP di Arezzo; Alessandro Artini, presidente della Biblioteca Città di Arezzo; Daniela Galoppi, Rettore alla cultura della Fraternita dei Laici e Tommaso Sensini – Studio Tre -Tecnologia e Restauro che ha appunto curato i lavori di ripristino.

L’iniziativa dei due Rotary club aretini è stata ampiamente condivisa. per il suo alto contenuto culturale, dal magistrato della Fraternita dei Laici e dal consiglio di amministrazione della biblioteca Città di Arezzo, che hanno concesso a questo evento il loro patrocinio. “Questo Service, questo nostro impegno per la città - ha spiegato il presidente del Rotary Arezzo, Benedetto Ridolfo a proposito dell’iniziativa - è nato nell’ambito delle nostre attività istituzionali non solo per celebrare il Rotary Club Arezzo i suoi 70 anni ed il Rotary Club Arezzo Est i suoi 45 anni dalla fondazione, ma soprattutto per valorizzare il ricordo culturale di un insigne aretino quale fu Giorgio Vasari. L’artista, raffigurato nel marmo posto sul primo pilastro delle sue Logge - insiste Ridolfo - costituisce di per sé un bene culturale tutto aretino che siamo orgogliosi di restituire alla città: questo bene è oggi riportato agli originali splendori dai rotariani”. "Il Rotary si fa promotore di iniziative umanitarie, sociali e culturali e questo restauro ha consentito quindi – ha aggiunto Claudia Recine, presidente Rotary Club Arezzo Est - di riportare all’antico splendore il monumento a Giorgio Vasari, per ricordarne la figura, e ha reso possibile soprattutto eliminare le numerose firme, che sconosciuti ammiratori avevano abbondantemente decorato la lapide posta sotto il busto del Vasari nell’arco di poco più di un secolo, deturpandolo”.

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