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Il Canto degli Aretini: quell'angolo di Firenze dove ogni anno viene lasciato un fiore. La storia

Ogni anno l’11 giugno, giorno in cui viene commemorata la sanguinosa battaglia, sulla colonna le amministrazioni comunali di Arezzo e Firenze, posano una corona di fiori in ricordo di quei morti

Che cosa è il Canto degli Aretini? E dove si trova?

La domanda è stata lanciata, quasi come una sorta di test sull'aretinità, sul gruppo Facebook "Sei di Arezzo se..." dove gli amministratori della comunità hanno postato la foto del cippo e scrivendovi: "Fate foto a tutti i monumenti di Arezzo e questa mai". Tanto è stato sufficiente a scatenare la curiosità degli aretini che non subito hanno riconosciuto quel minuscolo angolo tutto aretino ma trapiantato a Firenze.

E allora ripartiamo dal principio. Che cosa è il Canto degli Aretini? In via di Ripoli 51, all’angolo con via Benedetto Accolti, nella parte sud di Firenze si trova un fazzoletto di terra che commemora i gli aretini caduti nella battaglia di Campaldino contro i fiorentini nel 1289. La tradizione vuole che durante il rientro vittorioso dei Guelfi, i capitani dello sconfitto esercito aretino (Ghibellini), giunti alle porte di Firenze, chiesero di poter seppellire i propri morti.

Un'altra versione invece, quella forse più popolare, riporta come gli uomini sepolti in questo angolo della città fossero i circa mille fatti prigionieri all'interno delle carceri del capoluogo toscano dove rimasero fino alla morte. Un centinaio di essi, forse quelli più poveri e per i quali nessuno reclamava il corpo, vennero sepolti in una fossa comune situata lungo la strada che oggi è nota come via di Ripoli.

Una storia dai contorni da definire ma che di fatto si basa su un'unica verità: quell'angolo di Firenze è di proprietà di Arezzo.

Nel 1921 su disposizione dell'allora amministrazione venne fatto erigere sul giardinetto un monumento sul cui piedistallo furono le parole commemorative dettate dal poeta montevarchino Isidoro del Lungo:

“Sulla via lungo la quale l'oste/ Guelfa fiorentino moveva le insegne, /per andare in terra di nemici questo/cosiddetto "Cantone di Arezzo" che/è del Comune Ghibellino proprietà/d'ignota secolare origine riceveva/dal verso immortale del poeta combattente/in Campaldino memoria degli infausti/odii da città a città oggi/nella italiana concorde potenza/aboliti per sempre”

Ogni anno l’11 giugno, giorno in cui viene commemorata la sanguinosa battaglia, sulla colonna le amministrazioni comunali di Arezzo e Firenze, posano una corona di fiori in ricordo di quei morti.

L'associazione Signa Arretii, che riunisce i Fanti, i Valletti e i Vessilliferi del Comune di Arezzo, ogni anno si reca sul posto per rendere omaggio ai caduti aretini.

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