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I segreti dell'Orologio di piazza Grande in un manoscritto. Opera recuperata ed esposta dalla Fraternita dei Laici

Un nuovo, prezioso recupero alla Fraternita dei Laici. E' stato restaurato ed esposto l’antico manoscritto che riporta la decisione del Magistrato della Fraternita di costruire l’orologio astronomico. Nel testo è stata anche riportata la volontà...

Un nuovo, prezioso recupero alla Fraternita dei Laici. E' stato restaurato ed esposto l’antico manoscritto che riporta la decisione del Magistrato della Fraternita di costruire l’orologio astronomico. Nel testo è stata anche riportata la volontà di affidare a Giorgio Vasari la costruzione della vela sopra il Palazzo, per accogliere l’orologio solare di Mastro Felice di Salvatore da Fossato.

Questi antichi documenti saranno custoditi nell’Archivio storico ed esposti all’interno del Palazzo di Fraternita in occassione della Fiera dell’Antiquariato di Agosto. Il Palazzo è aperto ogni giorno delle ore 10,30 alle 18.

All'interno del Palazzo è aperta una Mostra di Orologia antica.

IL MANOSCRITTO

Il manoscritto che sarà possibile ammirare riporta la delibera dei Rettori di Fratrenita per la costruzione dell’Orologio di Piazza - ovvero «l’Oriolo di Sole» - che Giorgio Vasari aveva previsto a compimento della vela del Palazzo di Fraternita in Piazza Grande. La sua realizzazione venne affidata a Felice di Salvatore Vannucci, maestro fabbro orologiaio di Fossato da Vico, nei pressi di Perugia, che lo realizzò, firmandolo, nel 1552.

Felice di Salvatore Vannucci fu, presumibilmente, l’ultimo di una fiorente bottega di fabbri-orologiai fondata nel 1516. "Nel documento - si legge in una nota della Fraternita dei Laici - si precisa la qualità anche delle campane, la loro funzione dettagliata e la loro posizione in relazione al complesso meccanismo; inoltre si esplicita la necessità che l’orologiaio risieda ad Arezzo per la durata della costruzione del complesso e sia costantemente assistito da un garzone 'che per il tempo che il detto maestro Felice con il suo grazone starà qui in Arezzo ad instanzia del detto orologio et per metterlo in opera debba haver dalla fratrenita le spese del victo per se e per detto suo garzone'".

Nella Deliberazione è presente anche il disegno di Giorgio Vasari della torre dell’orologio.

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