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Giuseppe Mancini e Dante Viviani: ecco le dediche 2017 della Giostra

La Giostra di giugno si correrà in memoria di Giuseppe Mancini mentre quella di settembre sarà intitolata a Dante Viviani. Sono state svelate questa mattina durante la 23esima cerimonia di premiazione dei giostratori le dediche delle edizioni...

La Giostra di giugno si correrà in memoria di Giuseppe Mancini mentre quella di settembre sarà intitolata a Dante Viviani.

Sono state svelate questa mattina durante la 23esima cerimonia di premiazione dei giostratori le dediche delle edizioni 2017 della Giostra del Saracino.

E’ all’interno del chiosco di Palazzo Cavallo che il mondo giostresco questa mattina si è ritrovato per un momento solenne in cui sono stati consegnati riconoscimenti a tutti i cavalieri, titolari e non, che hanno affrontato il Re delle Indie nelle passate tre edizioni.

Durante la cerimonia è stato annunciato anche il nome del vincitore della terza edizione del “Premio Fulvio Tului”, riconoscimento assegnato al quartiere che ha sfilato meglio nelle passate edizioni. Quest’anno a portarlo a casa sono stati i gialloblu di Santo Spirito e i giallocremisi di Porta del Foro.

Consegnati anche altri tre premi: quello alla carriera a Don Alvaro Bardelli, parroco della cattedrale da sempre vicino al mondo della Giostra e due targhe alle memoria donate alle famiglie di Guido “Ciuffino” Raffaelli, storico capitano di Porta Crucifera recentemente scomparso, e a quella di Enzo Pecchi. Sarà in loro onore che verranno corse le due edizioni 2017 della Prova Generale, rispettivamente il 15 giugno e il 1 settembre.

Al termine della cerimonia il sindaco, il presidente dell’Istituzione e i rettori hanno scoperto il tabelloni con i punteggi delle carriere 2016.

PREMIO ALLA CARRIERA A DON ALVARO BARDELLI,

NEI 25 ANNI DAL SUO INSEDIAMENTO NELLA CATTEDRALE DI AREZZO

Parroco della Cattedrale di Arezzo e della Pieve di Santa Maria, Don Alvaro Bardelli ha saputo valorizzare la Giostra del Saracino attraverso cerimonie divenute parte integrante della tradizione. A lui si deve la custodia della Lancia d’oro nei giorni precedenti la Giostra, l’arrivo in Cattedrale del quartiere vincitore per la preghiera di ringraziamento e il solenne Te Deum che si tiene nei giorni imminenti del trionfo. Negli anni ha riportato alla luce l’antica usanza dell’offerta dei ceri al Beato Gregorio X e a San Donato nostro patrono, nel giorno della sua celebrazione; anche il 15 febbraio la Giostra è presente in Duomo, per la novena della Madonna del Conforto nostra protettrice. In qualità di parroco della Pieve di Santa Maria ospita cerimonie di grande significato come la messa del Gruppo Musici nel giorno di Santa Cecilia e il saggio del Gruppo Sbandieratori, spettacolo che si aggiunge all’annuale messa degli Sbandieratori. Ogni 11 giugno, inoltre, richiama una delegazione di Fanti del Comune al cospetto della tomba di Guglielmino degli Ubertini, in ricordo dell’anniversario della Battaglia di Campaldino. Per le innumerevoli opere di amore nei confronti della festa, Don Alvaro Bardelli è ormai riconosciuto come il “parroco della Giostra”.

Dedica 134esima edizione di San Donato

A GIUSEPPE MANCINI, nel primo centenario della morte

Giuseppe Mancini (Arezzo, 10 febbraio 1893 – Foza (Vicenza), 5 dicembre 1917), medaglia d’oro al Valor Militare, di cui ricorre il primo centenario della morte. Nipote dell’avvocato Mancini sindaco di Arezzo dal 1911 al 1914, Giuseppe Mancini in gioventù svolge attività sportiva nell’ambito della Società ginnastica “F. Petrarca”. Partecipa alla Prima guerra mondiale nel corpo dei bersaglieri. Ripetutamente ferito in azioni bellica sul Carso, viene decorato della medaglia d’argento al Valor Militare (1915). Rimandato in prima linea con il grado di tenete, cade durante l’attacco alla cima di Monte Miela, presso Caporetto. Negli anni Trenta – per volontà del podestà Occhini, che accoglie la richiesta avanzata da numerose associazioni combattentistiche e sportive di Arezzo – gli viene intitolato il rinnovato stadio cittadino, nell’area di Campo di Marte, che sarà smantellato nel secondo Dopoguerra. Nel 2006 riceve il suo nome un settore dello stadio “Città di Arezzo”. La figura di Giuseppe Mancini ricorda i numerosi caduti aretini della Grande Guerra.

Dedica 135esima edizione della Madonna del Conforto

A DANTE VIVIANI, nel primo centenario della morte

Dante Viviani (Arezzo, 1861 – Perugia, 1917). Tra il 1901 e il 1914 realizzò la facciata del Duomo di Arezzo in stile neogotico, in sostituzione di quella precedente rimasta incompiuta dall’inizio del Quattrocento. L’opera ebbe grande importanza nel panorama culturale aretino, inserendosi in quella stagione di “ripristino stilistico” destinata nei decenni successivi a modificare durevolmente il volto dell’antica Arezzo, soprattutto per mano dell’architetto Giuseppe Castellucci e dell’ingegner Umberto Tavanti. Viviani studiò prima a Siena e quindi a Roma all’Accademia di Belle Arti; nel 1887 vinse il premio nazionale di Architettura e del Ministero della Pubblica Istruzione. A Roma lavorò negli studi degli architetti Koch e Oietti; trasferitosi a Perugia collaborà con l’architetto Sacconi al restauro di numerosi edifici sacri e civili. Nel 1911 progettò il padiglione umbro-sabino all’Esposizione etnografica di Roma e la sede della Cassa di Risparmio di Città di Castello.

PROVA GENERALE DEL 15 GIUGNO 2017

ENZO PECCHI (15.10.1928 - 16.06.2007) ha ricoperto il ruolo di giudice della Giostra del Saracino dal 1987 al 1994 garantendo nei sette anni di mandato imparzialità, equilibrio e neutralità.

Comandante del 225mo Battaglione Fanteria Arezzo, figura di spicco dello sport aretino è stato giocatore dell'Arezzo negli anni 40 con i suoi 51 goal, si è dedicato con passione alla Giostra del Saracino nella quale è stato garante dell'applicazione del regolamento nel delicato compito che gli era stato affidato di misurazione dei punteggi dei giostratori e nello stesso tempo con l'affabilità e la simpatia che la Giostra gli riconosce ancora oggi ricordandolo a dieci anni dalla sua scomparsa.

PROVA GENERALE DEL 1 SETTEMBRE 2017

GUIDO RAFFAELLI (18.05.1932 – 12.12.2016) il Capitano più vittorioso nella storia della Giostra del Saracino con 14 lance d'oro conquistate con il Quartiere di Porta Crucifera nel periodo dal 1973 al 2000 in cui a fasi alterne ha ricoperto tale ruolo. Ha fatto parte della Commissione Consultiva dell’Istituzione Giostra del Saracino. Carismatico, autorevole e con una forte personalità, avversario leale in Piazza Grande, affabile e amabile nei confronti di tutti coloro con i quali ha condiviso aneddoti e racconti di gran parte della storia della Giostra dell'epoca moderna. Questo con umiltà, semplicità ed il sorriso di cui il mondo della Giostra porterà sempre il ricordo continuando ad essere anche per le generazioni future un esempio da seguire: per tutti rimarrà il leggendario “Capitan Ciuffino”.

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