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Martedì, 16 Aprile 2024
Giostra Saracino

Doveva essere una battaglia, non c'è stata storia. Santo Spirito e la legge del più forte

Avversari troppo fragili per la corazzata gialloblu, che ha portato ai Bastioni la lancia d'oro con un V sporco di Scortecci e un III facile facile di Cicerchia. Delusione per i debuttanti Rossi e Montini, Porta Crucifera si ferma a sei punti totali

Doveva essere una battaglia punto su punto, invece non c'è stata storia. Santo Spirito l'ha vinta con il minimo sindacale (un V sporco e un III facile facile), gli altri si sono fregati con le proprie mani. Che poi la carriera più bella, con il V più netto, sia stata l'ultima della serie, corsa da Marmorini di Sant'Andrea, è uno dei paradossi che accompagnano la Giostra.

La realtà dice che il centro decisivo, in dubbio fino a che l'araldo non l'ha annunciato al microfono, è stato quello di Scortecci. In sella a Doc, ha colpito il buratto tra il IV e il pomodoro, tenendo il quartiere e tutta la piazza sulle spine. Dopo quegli interminabili secondi, Gianmaria ha messo a referto il sesto V consecutivo dal 2018 a oggi: roba da guinness dei primati, da professore di Saracino quale ormai è diventato. Lì la lancia d'oro dedicata al Thevenin si è colorata di gialloblu, nonostante mancasse ancora più di mezza Giostra.

Ma di fronte alla corazzata di capitan Geppetti c'erano avversari troppo fragili. Il III dell'esordiente Rossi, nella prima carriera della serata, è stato veleno per Porta del Foro. Un punteggio basso e inatteso, visto che Tallurino in prova aveva macinato V a tutto spiano. Poi Parsi non è riuscito a dare il colpo d'ala, fermandosi su un IV che ha avuto subito il sapore della resa. Porta Crucifera perlomeno ci ha provato, anche se nemmeno Rauco ha spento il circoletto rosso: IV pure per lui, vanificato dal II di Vanneschi che ha tolto i campioni uscenti dalla contesa. Peggio ha fatto Sant'Andrea, con un debutto da scordare in fretta per Montini: una carriera complicata fin da subito, con Siria che stava per mettere tutte e quattro le zampe dentro la lizza e riportata al pozzo in extremis. Poi la partenza e l'avvicinamento troppo lento al buratto, il II che è diventato zero.

Il corteo e poi la piazza: le emozioni della Giostra raccontate con le foto

Mentre gli avversari si condannavano a una notte di rimpianti, Santo Spirito metteva le mani sul trofeo grazie a Cicerchia, che appoggiava la lancia sopra il III. Tutto molto bello, tutto molto semplice per il quartiere più rodato e competitivo. "Tecnicamente siamo i più forti e, di solito, i più forti vincono" aveva detto venerdì sera il rettore Ezio Gori, incurante della diplomazia e della scaramanzia. E' andata proprio così: senza lance che si spezzano, senza colpi di scena, senza coppie solide da fronteggiare, per i gialloblu è stato un gioco da ragazzi tornare in testa all'albo d'oro insieme a Colcitrone.

Adesso ci sarà da vedere come reagiranno i quartieri sconfitti a questa delusione, se sceglieranno comunque la continuità o se preferiranno dare una svolta. A settembre si torna in piazza ed è vero che gli equilibri cambiano in fretta. Ma Santo Spirito, dopo l'ultima notte, è sempre più davanti a tutti.

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