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Giostra Saracino

Te deum e cena della vittoria, la grande festa di Colcitrone

Il 9 ottobre il ringraziamento in Pieve, il 16 la serata all'Equestrian Center con centinaia di persone ai tavoli. Il quartiere celebra il ritorno alla vittoria in piazza e il primato nell'albo d'oro

Sarà una settimana di quelle impossibili da scordare. E sarà completamente rossoverde. Sabato 9 ottobre il te deum di ringraziamento alla Pieve, sabato 16 ottobre la cena per la vittoria della 38esima lancia d'oro: Porta Crucifera ha fissato le date più attese dai quartieristi che, c'è da giurarci, vedranno entrambe una partecipazione massiccia (regole anti covid permettendo).

Soprattutto la cena richiamerà ai tavoli centinaia e centinaia di persone. Circa 700 quelle consentite come numero massimo nello scenario dell'Equestrian Center. La festa sarà al chiuso per evitare intoppi legati al meteo ma ci sono i presupposti logistici per rispettare il necessario distanziamento, anche in virtù della prenotazione obbligatoria.

Per Colcitrone si preannuncia una notte di grande passione e con un significato simbolico rilevante. Il quartiere non trionfava in piazza dal 2015, ha vissuto un periodo travagliato e il successo del 5 settembre è arrivato quasi a sorpresa, dilatando soddisfazione e felicità. Non solo, grazie alla lancia spezzata di Rauco in prima carriera e al 3 di Vanneschi in seconda, Porta Crucifera è tornata in testa all'albo d'oro, lasciandosi alle spalle sia Sant'Andrea che Santo Spirito.

Proprio i giostratori, com'è ovvio che sia, saranno i protagonisti delle celebrazioni, come avvenuto anche a caldo a palazzo Alberti, quando entrambi dovettero rispettare il fioretto e farsi tagliare i capelli a zero. Ma anche il rettore Fazzuoli e il capitano Branchi vivranno momenti di emozione pura.

Tutto ciò, come detto, sarà preceduto una settimana prima dal te deum alla Pieve. Sarà anche quello un momento toccante, da vivere con trasporto ma senza esagerare. Nell'immediato post Giostra in Duomo, qualche figurante si lasciò scappare espressioni sopra le righe, beccandosi il rimbrotto dall'altare e la tirata d'orecchie del direttivo, che con un comunicato stampa sottolineò la necessità di non incappare più in questi inciampi. Ma il cuore rossoverde di don Alvaro, uomo di mondo e di spirito, aveva già garantito l'indulgenza per tutti.

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